Leggere introduzione e brano. In genere il testo è introdotto da una breve nota sull’autore e sull’opera da cui è stato tratto il brano. Leggete l’introduzione e il brano, in modo da comprendere il contenuto ed avere una prima infarinatura del testo.Schema dell’analisi del testo. Quando iniziate a scrivere, l’analisi deve seguire il seguente schema:
- Introduzione: occorre introdurre il brano dicendo da quale autore è stato scritto e da quale opera è stato tratto.
- Comprensione del testo: si tratta del riassunto o della parafrasi del brano, che serve a presentare brevemente il contenuto del brano.
- Analisi del testo: bisogna rispondere ad una serie di domande relative al testo. Fate attenzione a non divagare troppo e a centrare la risposta corretta, altrimenti rischiate di andare fuori traccia. Analizzate bene lo stile e soprattutto attenzione all’analisi formale, rileggendo il testo più volte se è necessario.
- Interpretazione complessiva e approfondimenti: occorre approfondire il brano correlandolo ad altre opere dello stesso autore o di altri. In genere vengono chiesti confronti e approfondimenti su determinati aspetti del brano. Fate attenzione a menzionare i giusti collegamenti fornendo anche degli esempi a riguardo.
Stile e linguaggio. Infine, non sottovalutate lo stile da utilizzare! Dovete scrivere in modo “scientifico” e oggettivo, dunque le considerazioni finali andranno fatte alla luce di ciò che si è letto e studiato, inquadrando il brano anche nel contesto storico-letterario in cui è inserito.
ANALISI DEL TESTO IL GIORNO DELLA CIVETTA: INTRODUZIONE
Il brano è tratto dall’opera Il giardino delle civette, pubblicato nel 1961, trae spunto dall’omicidio di Accursio Miraglia, un sindacalista comunista, avvenuto a Sciacca nel gennaio del 1947 ad opera della mafia di Cosa Nostra. Il capitano Bellodi si trova ad indagare sull’omicidio di Salvatore Colasberna, un imprenditore edile che non aveva voluto piegarsi alla protezione della mafia. All’inizio delle indagini, le inchieste devono scontrarsi con l’omertà e vari tentativi di depistaggio. In questa storia sono i familiari stessi a ostacolare la ricerca della verità.
ANALISI DEL TESTO IL GIORNO DELLA CIVETTA: COMPRENSIONE DEL TESTO
Il Capitano Bellodi sta interloquendo con un parente dell’omicida Salvatore Colasberna, un piccolo imprenditore edile che, non volendo piegare la testa di fornte alle minacce e alla prepotenza della mafia, ha pagato questo affronto con la vita. Il capitano parla di lettere di minacce arrivate in cui si parla di appalti e di persone che chiedono la protezione della mafia e, stando a quanto scritto in questa lettera, pare che il signor Colasberna sia stato ucciso per sbaglio perché confuso con un’altra persona. Ma la verità poteva essere solo una, l’uomo è stato ucciso perché faceva parte di quelle poche pecore nere che rifiutavano la protezione della mafia. Per non parlare in modo esplicito con i parenti della vittima, il capitano, consapevole che loro stessero dalla parte della mafia, usa dei riferimenti indiretti e paragona chi non vuole piegarsi alla mafia ad un gregge di pecore nere che si distinguono da tutti gli altri per forza e coraggio. I fratelli Colasberna interrogati dal capitano non utilizzano un forte linguaggio verbale, lo minimizzano per non far trapelare alcun tipo di informazione che potrebbe andargli contro, ma tra loro ci sono sguardi intensi di approvazione o di scontento. Il capitano Bellodi ha le idee chiare, lui sa bene perché il fratello dei Coalsberna è stato ucciso e sa bene che i parenti e i soci non sono lì per avere giustizia, ma per evitare che la mafia venga messa in mezzo perché corrotti anche loro.
ANALISI DEL TESTO IL GIORNO DELLA CIVETTA: INTERPRETAZIONE
L’argomento toccato nel brano è un brano molto comune e, purtroppo, una realtà davvero molto triste e desolante. Le parole chiave sono omertà e illegalità e, nella letteratura italiana, sono state al centro di riflessioni dall’Ottocento fino ai giorni nostri. Altri autori hanno usato il mezzo della loro penna per parlare di questa tematica e dichiararsi totalmente contrari, basti pensare a Pirandello o Pasolini. Trattando storie con nome ed eventi immaginari, hanno saputo rispecchiare una brutta realtà quella che purtroppo ha segnato per tanti anni la nostra società, portando purtroppo a morti ingiuste.
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