Traccia maturità 2019: biografia di Silvio Pellico
Silvio Pellico è stato uno scrittore, poeta ed importante patriota italiano. Nasce a Saluzzo in provincia di Cuneo nel 1789, comincia gli studi a Torino per poi trasferirsi a Lione in Francia dove il padre lo affida ad uno zio per avviarlo al commercio. Pellico rimane in Francia fino all’età di vent’anni, successivamente ritorna a Milano dove comincia a lavorare prima come professore di francese e poi come precettore presso varie famiglie patrizie. È in quel momento che comincia ad appassionarsi alla letteratura frequentando alcuni tra i più importanti esponenti della cultura italiana ed europea come Foscolo, Monti, Stendhal e Byron. Nel 1820 aderisce alla carboneria milanese e, per questo motivo, viene arrestato e condannato a morte con pena commutata in quindici anni di carcere duro da scontarsi nella fortezza di Spielberg, in Moravia. Ricevuta la grazia nel 1830, Pellico fa ritorno a Torino dove riprende la sua attività letteraria producendo un gran numero di tragedie. A causa delle sue precarie condizioni di salute, lo scrittore morirà a soli 65 anni.
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Traccia maturità 2019: la produzione letteraria di Silvio Pellico
Nel suo primo periodo milanese Silvio Pellico si avvicina alla letteratura componendo le sue prime tragedie, la più importanti delle quali è “Francesca da Rimini”. Dopo la prigionia, riprende la sua attività producendo un’altra serie di fortunate opere: “Ester d’Engaddi”, “Gismonda da Mendrisio”, “Leoniero da Dertona”, “Erodiade”, “Tommaso Moro” e “Corradino”. L’opera più memorabile di Pellico rimane, però, il libro di memorie intitolato “Le mie prigioni“. In esso lo scrittore descrive la sua esperienza di detenzione in un arco di tempo che va dal momento dell’arresto a Milano al ritorno a casa avvenuto dopo dieci anni. Nell’opera Pellico analizza il periodo più problematico e difficile della sua vita solo dal punto intimamente umano e religioso, senza lasciarsi distrarre da sentimenti ostili di rivalsa politica.