TEMA SVOLTO: CHE GUEVARA
Sia che dobbiate svolgere un saggio breve o un tema storico sull’ eroe della rivoluzione cubana, questo articolo potrebbe risultarti molto utile. Per darti una mano, abbiamo svolto un tema sulla vita di Che Guevara.
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TEMA SVOLTO SU CHE GUEVARA: INTRODUZIONE
“Hasta la victoria siempre. Patria o muerte“: Fino alla vittoria sempre. Patria o morte. È così che è ricordato dalle masse Ernesto Guevara de la Serna, più noto come Che Guevara, el Che in spagnolo rivoluzionario, guerrigliero e scrittore argentino. Guevara fu membro del Movimento del 26 di luglio e, dopo il successo della rivoluzione cubana, assunse un ruolo nel nuovo governo, secondo per importanza solo a Fidel Castro.
TEMA SVOLTO SU CHE GUEVARA: SVOLGIMENTO
Ernesto Guevara de la Serna nacque a Rosario, in Argentina sul fiume Paranà, da una famiglia borghese benestante di origini spagnole, basche ed irlandesi. I genitori erano Ernesto Guevara Lynch e Celia de la Serna. Relativamente alla data di nascita si hanno notizie discordi: nella biografia più completa si riporta la data del 14 maggio.
Il soprannome di “Che” venne attribuito a Guevara dai compagni di lotta cubani in Guatemala, e deriva dal fatto che Guevara, come tutti gli argentini, pronunciava spesso la locuzione “che” usata per chiamare l’attenzione di un interlocutore ed equivalente alle locuzioni italiane ehi, bene, dunque. Nonostante soffrisse d’asma, male che lo affliggerà tutta la vita, si dedicò allo sport, specialmente al rugby. Durante l’adolescenza, si appassionò alla poesia, specialmente a quella di Pablo Neruda. Come molti sudamericani della sua estrazione sociale e culturale, nel corso degli anni Guevara scrisse diverse poesie. Studiò dal 1941 nel “Colegio Nacional Deán Funes” e, nel 1948, si iscrisse all’Università di Buenos Aires per studiare medicina: dopo diverse interruzioni, si laureò il 12 luglio 1953. Quando era ancora studente, Guevara passò molto tempo a viaggiare in America Latina.
Nel 1951 un suo vecchio amico, Alberto Granado, un biochimico, suggerì a Guevara di prendere un anno di pausa dagli studi in medicina per intraprendere il viaggio attraverso il Sudamerica che per anni si erano proposti di fare. Partirono quindi dalla città di Alta Gracia a cavallo di una motocicletta Norton Model 18 di 500 cc del 1939, cui Granado aveva dato il soprannome di “La Poderosa II”. Dopo aver visto la povertà della gente ed esser stato influenzato dalle letture sulle teorie marxiste, concluse che solo la rivoluzione avrebbe potuto risolvere le disuguaglianze sociali ed economiche dell’America Latina.
I suoi viaggi gli fornirono anche l’idea di non vedere il Sudamerica come una somma di diverse nazioni, ma come un’unica entità, e cominciò ad immaginare la possibilità di una Ibero-America unita e senza confini, legata da una stessa cultura (mestizo), un’idea che assumerà notevole importanza nelle sue ultime attività rivoluzionarie. Ritornato in Argentina, dopo la laurea alla scuola medica dell’Università di Buenos Aires nel 1953, Guevara ricominciò a viaggiare, visitando Bolivia, Perù, Ecuador, Panamá, Costa Rica, Nicaragua, Honduras e El Salvador. Raggiunse il Guatemala dove il presidente Jacobo Arbenz Guzmán guidava un governo populista che cercava di portare avanti una rivoluzione sociale. Qui iniziarono a chiamarlo Che.
Il principale contatto di Guevara in Guatemala fu la socialista peruviana Hilda Gadea, che lo introdusse in ambienti vicini al governo Arbenz. Hilda faceva parte dell’American Popular Revolutionary Alliance (APRA), un movimento politico guidato da Víctor Raúl Haya de la Torre. Qui Guevara prese anche contatto con diversi esuli cubani, legati a Fidel Castro. Nel frattempo, aveva avuto inizio il colpo di stato di Carlos Castillo Armas, messo in atto con l’appoggio della CIA. Il colpo di stato consolidò l’opinione di Guevara che gli Stati Uniti fossero una potenza imperialista e che solo il socialismo, raggiunto attraverso la lotta armata e difeso dal popolo in armi, avrebbe risolto i problemi dei paesi poveri. Il Che incontrò l’uomo che divenne suo compogno di lotta a Città del Messico: Guevara si convinse che Castro era il capo rivoluzionario che stava cercando ed aderì al Movimento del 26 di luglio che aveva in programma di abbattere il dittatore cubano Fulgencio Batista.
Anche se i piani prevedevano che Guevara avrebbe dovuto essere solo il medico del gruppo, Guevara partecipò all’addestramento militare insieme agli altri membri del movimento. Intanto anche Hilda Gadea era arrivata dal Guatemala e riprese la sua relazione con Guevara. Nell’estate del 1955 lo informò che era incinta e lui le propose di convolare a nozze. Il matrimonio ebbe luogo il 18 agosto 1955 e la loro figlia, che chiamarono Hilda Beatríz, venne alla luce il 15 febbraio 1956. Quando il 25 novembre 1956 la nave Granma partì alla volta di Cuba da Tuxpan, nella provincia messicana di Veracruz, Guevara assieme all’italiano Gino Donè Paro, al messicano Alfonso e al dominicano Ramon Mejías, detto Pichirillo, erano gli unici non cubani a bordo. Il 2 dicembre avvenne lo sbarco a La Playa de las Coloradas, una zona paludosa vicino a Niquero (Cuba sudorientale). Poco dopo furono attaccati dai militari di Batista e la metà di loro cadde in combattimento o fu uccisa dopo la cattura. I sopravvissuti, circa una ventina, si riorganizzarono e fuggirono sulle montagne della Sierra Maestra, per condurre la guerriglia contro il regime. Negli ultimi giorni del dicembre 1958 diresse l’attacco condotto dalla sua “squadra suicida”, un reparto che svolse le missioni più rischiose dell’esercito rivoluzionario, su Santa Clara.
Fu una delle battaglie decisive della rivoluzione, e Batista, dopo essersi accorto che i suoi alti ufficiali stavano stipulando una pace separata con Castro, fuggì nella Repubblica Dominicana il 1 gennaio 1959. Il 2 gennaio 1959 la colonna del Che entrò nella capitale di Cuba, e il 7 febbraio 1959 il nuovo governo nominò Guevara “Cittadino cubano per diritto di nascita”. Poco dopo, Guevara iniziò le procedure di divorzio, per porre una fine anche formale al suo matrimonio con Hilda Gadea, da cui si era separato, nei fatti, già prima di partire dal Messico con la Granma. Il 2 giugno 1959, sposò Aleida March, una cubana che faceva parte del Movimento del 26 di luglio, con cui viveva dalla fine del 1958. In seguito, Guevara divenne dirigente dell’Istituto Nazionale per la Riforma Agraria e poi presidente della Banca Nazionale di Cuba. Guevara venne poi nominato Ministro dell’Industria. In questa posizione, diede il suo contributo a modellare il socialismo cubano, diventando una delle figure politiche più importanti dell’isola.
Durante l’invasione della Baia dei Porci (1961), Guevara non partecipò ai principali combattimenti, essendo stato assegnato da Castro ad un comando nella provincia più occidentale di Cuba. Guevara però giocò un ruolo importante nello schieramento a Cuba dei missili balistici sovietici, armati con testate nucleari, causa della crisi dell’ottobre 1962. L’orientamento filo-cinese di Guevara era sempre più problematico per Cuba, mano a mano che l’economia del paese diventava sempre più dipendente dall’Unione Sovietica.
Durante la crisi dell’ottobre 1962, Guevara percepì come un tradimento sovietico la decisione – presa da Nikita Khrušcev senza consultare Castro – di ritirare i missili da Cuba. Divenne quindi più scettico nei confronti dell’URSS. Castro rese pubblica una lettera priva di data presumibilmente scrittagli da Guevara diversi mesi prima, in cui questi riaffermava la sua solidarietà con Cuba, ma dichiarava anche la sua intenzione di abbandonare l’isola e di andare a combattere altrove per la Rivoluzione. Spiegava che “Altri paesi nel mondo hanno bisogno dei miei modesti sforzi”.
Nella stessa lettera Guevara annunciava di dimettersi da tutte le cariche che occupava, nel governo, nel partito e nelle forze armate. Rinunciò anche alla cittadinanza di Cuba, che gli era stata concessa nel 1959 per i suoi meriti nella rivoluzione. Abbandonata Cuba e si avvicinò al mondo afro-asiatico, recandosi nel 1964 ad Algeri, in altri paesi africani, in Asia e a Pechino. Nel 1967, coerente con i suoi ideali, ripartì per un’altra rivoluzione, quella boliviana, dove, in quell’impossibile terreno, viene tratto in agguato e ucciso dalle forze governative. Non si conosce la data esatta della sua morte, ma sembra ormai accertato con buona approssimazione che il Che sia stato assassinato il 9 ottobre di quell’anno.
TEMA SVOLTO SU CHE GUEVARA: CONCLUSIONE
Che Guevara è diventato in seguito un vero e proprio mito laico, un martire dei “giusti ideali” e ha indubbiamente rappresentato per i giovani della sinistra europea, e non solo, un simbolo dell’impegno politico rivoluzionario.
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