Traccia su Carducci Prima Prova 2019: analisi del testo - Studentville
Traccia su Carducci Prima Prova 2019: analisi del testo

Traccia su Carducci Prima Prova 2019: analisi del testo

Maturità 2017: la guida all?analisi del testo di Prima Prova su Giosuè Carducci; con dettagli su vita, poetica e opere.

TRACCIA SU CARDUCCI PRIMA PROVA 2019: ANALISI DEL TESTO

La prima prova Maturità 2019 si svolgerà domani mattina alle 8.30 e il dubbio su chi saranno gli autori scelti dal Miur cresce sempre di più. Uno dei nomi più gettonati per la traccia di analisi del testo di Prima Prova è Giosuè Carducci, uno dei poeti italiani più importanti, tanto da avere vinto anche il Premio Nobel per la letteratura. Ecco quindi un aiuto per affrontare l’eventuale traccia di analisi del testo su Giosuè Carducci, con vita, poetica e opere.

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PRIMA PROVA MATURITÀ 2019 TRACCIA SU CARDUCCI: ANALISI DEL TESTO

Se Carducci fosse l’autore scelto dal Miur per l’analisi del testo, potrebbe uscire una delle sue tante poesie. La traccia di analisi del testo è composta da introduzione e testo, che dovrai leggere attentamente.
Per quanto riguarda lo svolgimento, infatti, l’analisi del testo va svolta nel seguente modo:

  • Introduzione scritta: dovrai elencare titolo, autore, opera e tematica principale.
  • Comprensione del testo: dovrai scrivere un riassunto del testo o la parafrasi.
  • Analisi del testo: dovrai a questo punto rispondere alle domande che accompagnano il testo, riguardanti tematiche, termini specifici, lo stile dell’autore, la corrente letteraria di cui fa parte (es. decadentismo in questo caso), figure retoriche, metrica etc.
  • Interpretazione e approfondimenti: a questo punto dovrai approfondire il testo con collegamenti ad altre opere dello stesso autore o ad altri autori.

Per approfondire: Come si fa l’analisi del testo

TRACCIA PRIMA PROVA MATURITÀ 2019: LA VITA DI CARDUCCI

Giosuè Carducci nasce in Versilia, a Valdicastello, frazione di Pietrasanta (Lucca), il 27 luglio del 1835. Il padre Michele, un medico, in seguito alle rivoluzioni del 1848-49, viene licenziato e, dopo la restaurazione austro-granducale, è costretto a trasferirsi a Firenze. Per questo motivo, Giosuè comincia da giovane a maturare idee repubblicane e rivoluzionarie. Nel 1848, appena tredicenne, assiste col padre al discorso di Giuseppe Montanelli sulla Costituente che segna a Livorno l’inizio della rivoluzione democratica toscana.
A Firenze, Giosuè cresce leggendo molti classici (Omero, Virgilio, Ovidio, oltre al poeta di Venosa) e Alfieri, Leopardi, Foscolo ma non disdegnando Giovanni Berchet, mostrava avversione per il Manzoni. Carducci vince un concorso per un posto gratuito di convittore presso la Regia Scuola Normale di Pisa (1853), ma rimane negativamente colpito dal metodo di insegnamento antiquato. Nonostante questo, si laurea in filosofia e filologia. Nel 1856, diventa professore di retorica e poi pubblica a San Miniato Le Rime.
Nel ’57 vince la cattedra di greco nel ginnasio di Arezzo, ma la nomina non viene ratificata dalle autorità granducali che vedevano in lui un oppositore politico; inoltre è accusato di ateismo.
Nel novembre dello stesso anno, il fratello Dante si suicida, si dice, dopo un violento litigio col padre e il 15 agosto muore suo padre Michele per malattia improvvisa. Le cose iniziano a sistemarsi nel 1859, quando si sposa con la cugina Elvira Menicucci ed è nominato professore di latino e greco nel liceo di Pistoia. Il passo importante nella sua carriera arriva però nel1860, quando è nominato dal Ministro della Pubblica Istruzione dell’epoca professore di eloquenza (poi letteratura italiana) all’Università di Bologna.
Nel 1863 pubblica le Stanze, l’Orfeo, le Rime di Angelo Ambrogini e due anni dopo pubblica l‘Inno a Satana provocando molto scandalo. Traferito all’Università di Napoli nel 1868, Carducci continua a criticare la politica italiana per la mancata completa unità d’Italia, scrivendo opere come Sicilia e rivoluzione, Dopo Aspromonte, Per il quinto anniversario della battaglia di Mentana. Le sue idee avverse alla politica governativa gli valgono la sospensione dell’attività e dello stipendio per tre mesi.
Una svolta nella sua vita fu segnata dagli avvenimenti degli anni 1870-71: morte della madre e del figlioletto Dante (1870), da questo avvenimento luttuoso, nasce la struggente «elegia» Pianto antico. Carducci lavoro anche presso lo Zanichelli e nel 1877 esce la prima edizione delle Odi barbare.
Segue un’edizione delle Nuove odi barbare presso lo Zanichelli (1882). L’ultimo anelito giacobino-repubblicano è rappresentato dalla raccolta di sonetti Ça ira, rievocazione della rivoluzione francese(1883). Nel 1886 è nominato Accademico della Crusca.
Nel 1890 viene nominato senatore. In questo periodo assume atteggiamenti nazionalistici che lo portano ad aderire completamente alla politica colonialistica africana del Crispi. Inoltre, ebbe sempre sentimenti irredentistici, con i quali rivendicava la liberazione di Trento-Trieste, Trentino e Venezia Giulia dagli austriaci. Nel 1896 il Comune di Bologna gli conferisce la cittadinanza onoraria. Nel 1906 ottiene a Stoccolma il premio Nobel per la letteratura: è il primo tra gli scrittori italiani. Muore a Bologna di polmonite nel 1907.

TRACCIA PRIMA PROVA MATURITÀ 2019: LA POETICA DI CARDUCCI

Per fare una buona prova di analisi del testo su Carducci è necessario conoscere il suo pensiero e la sua poetica. I concetti chiave alla base delle sue opere sono i seguenti:

  • Il Classicismo di Giosuè Carducci

    La sua formazione intellettuale, come abbiamo visto, si basa sullo studio dei classici greci e latini, di cui si serve per criticare i tardo-romantici, considerati troppo vuoti e sentimentali. I versi di Juvenilia (1850-60) sono improntati a un intransigente classicismo. Quando si dedica allo studio della moderna letteratura italiana, esalta Alfieri e Foscolo, lasciandosi altresì influenzare dal francese Victor Hugo e dal tedesco Enrico Heine, scrittori che univano letteratura e politica progressista. Ora il Carducci può criticare il Romanticismo abbandonando l’imitazione dei modelli classici. I versi di Levia Gravia (1861-71) attestano una maggiore consapevolezza artistica. Tuttavia, un certo classicismo rimane alla base di tutte le sue opere, sia inteso dal punto di vista formale, attraverso il ricorso alla metrica barbara, sia da un punto di vista contenutistico, per rendere il realismo della civiltà contemporanea e riproducendo i temi della letteratura pagana in contrapposizione con i temi religiosi.

  • Carducci e la metrica barbara

    Il classicismo di Carducci si esprime tramite il ricorso alla metrica barbara, ossia tenta di riprodurre l’antico ritmo latino nelle sue poesie tramite l’alternanza di vocali atone e toniche. Nonostante si rifaccia quindi al desiderio di riproporre una metrica classica, la metrica barbara è una rivoluzione nella poesia italiana.

  • I temi portanti nelle opere di Carducci

    Soprattutto nella prima fase, culminata nell’Inno a Satana, Carducci si schiera contro lo Stato italiano, che ha tradito le aspettative di coloro che l’avevano realizzato. Particolarmente violenta è la polemica contro il papato. Carducci in sostanza vagheggiava una società di liberi e uguali, disposta a concedere pochi poteri allo Stato, basata sull’ideologia populistica della piccola-borghesia radicale. Non a caso ammirava profondamente l’età Comunale.
    Il poeta, per Carducci, deve essere un uomo impegnato politicamente, moralmente responsabile delle sue azioni (“poeta-vate”). Egli manifesta chiaramente il suo forte patriottismo. Importante nella sua poetica è anche il rapporto tra natura e scienza, in quanto quest’ultima deve servire per comprendere la natura che è dominata da leggi fisiche. Il sentimento della natura è la forza primordiale alla quale l’uomo tende ad abbandonarsi con gioia e sicurezza.
    Negli anni più maturi, spenta la polemica giacobina, Carducci perfeziona il suo stile (Rime nuove e Odi barbare) ma si involve sul piano ideologico-politico, assumendo atteggiamenti conservatori.

Per approfondire, leggi anche: Vita, opere, poetica e ideologia di Giosuè Carducci

PRIMA PROVA MATURITÀ 2019: LE OPERE DI CARDUCCI DA CONOSCERE PER L’ANALISI DEL TESTO

Quale poesia potrebbe essere scelto di Carducci? La sua produzione è molto ampia e importante:

  • Juvenilia (1850-60)
  • Levia Gravia (1861-70)
  • Giambi ed Epodi (1867-70)
  • Rime Nuove (1861-87)
  • Odi Barbare (1873-89)
  • Rime e Ritmi (1887-98)
  • Confezioni e Battaglie (scritti autobiografici in prosa)
  • L’Epistolario (documento biografico, psicologico e stilistico di Carducci)

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