Prima Prova Maturità, traccia su Goldoni
Per arrivare super preparati alla prima prova di Maturità vi proponiamo una possibile traccia svolta su Carlo Goldoni. Prima di iniziare il lavoro di scrittura analizziamo insieme i passaggi che ci permetteranno di svolgere la nostra Prima Prova al meglio. Il lavoro di stesura del testo consiste nel trasformare le idee e i concetti (precedentemente selezionati e ordinati nella scaletta) in frasi ed enunciati in forma compiuta, che a loro volta andranno a formare i paragrafi. Ogni punto della scaletta si trasformerà dunque in paragrafo e in questo modo si svilupperà l’ argomento.
I paragrafi a loro volta andranno a formare il testo, organizzati in base a un ordine prestabilito che garantirà la continuità del discorso e l’ aderenza alla traccia.
Terminata la stesura del testo il lavoro non è concluso: comincia una nuova fase, quella più difficile e complessa. Si tratta del momento dell’ autocorrezione, che richiede una grande attenzione e la capacità di leggere il proprio elaborato con il distacco necessario per cogliere i difetti e le debolezze.
Entriamo adesso nel vivo del nostro argomento e sulla base delle nostre conoscenze andiamo a scrivere a nostra traccia.
Traccia svolta su Carlo Goldoni
Dei tre grandi autori di testi teatrali (Parini, Alfieri e Goldoni), Carlo Goldoni è certamente il meno colto e il meno letterato, se per questo si intende un’ appartenenza più limitata al mondo della tradizione italiana, e dei suoi miti, sia tematici, sia stilistici. In compenso godeva di un’ eccezionale competenza teatrale: aveva cioè profondamente assorbito e fatto proprio quel meccanismo per cui l’ opera letteraria si modella sulle convenienze teatrali, si fa mediare rispetto all’ interlocutore, che non è più il lettore ma lo spettatore, dalle figure dei personaggi, che sono attori professionisti e non critici e obbedisce al gioco tutto autonomo e originale, della scena.
Il teatro in Italia aveva come sappiamo, una lunga tradizione, più comica che tragica in verità: e tuttavia in quella tradizione, la letteratura aveva avuto generalmente più rilevanza, per così dire, del teatro: ovvero si sarebbe potuto dire che gli autori scrivevano generalmente per il teatro, cercando di adattare, a tale impresa queste loro convinzioni, questa loro radicata mentalità letteraria. Anche il contemporaneo Alfieri, soggiace a questa logica. In Goldoni si verifica inequivocabilmente l’ opposto: è il teatro a dominare, la letteratura è in funzione di questo approccio e di questo punto di vista. Da ciò deriva la straordinaria modernità di questo autore: è lui il primo, infatti, a intendere in Italia che la letteratura è fatta per la vita e non la vita per la letteratura. La sua opera si impone così come uno specchio della realtà e in ciò consiste l’ essenzialità della scelta del teatro comico.
Questo genere infatti, più degli altri, rappresentava uno strumento adeguato alla rappresentazione della vita. In questa prospettiva costituisce un fatto tutt’ altro che secondario, l’ aver Goldoni vissuto e operato per molti anni nell’ ambiente veneziano, in cui il teatro si poneva quale fenomeno centrale della vita cittadina. E’ proprio l’esperienza di commediografo fatta in un luogo come Venezia a costituire la base fondamentale per la successiva e importantissima attività teatrale in Francia. Sull’ opera come sulla sua biografia è Goldoni stesso a gettare luce attraverso un’ opera autobiografica, i Mémoires, che racconta la sua vita dall’ infanzia sino alla fine del periodo francese. L’ opera è scritta in francese, la lingua della cultura dell’ epoca.
Oltre a quest’ opera possiamo affermare che la ricca produzione teatrale goldoniana si può dividere in tre nuclei principali, che comprendono commedie di carattere, commedie d’ intreccio e commedie d’ ambiente. Le prime, di cui sono esempi chiari La Locandiera e I rusteghi, presentano un’ individualità forte che domina la scena , manovrando con sicurezza la vicenda. Le seconde, di cui è un esempio la trilogia della Villeggiatura (comprendente le tre commedie Le smanie, Le avventure e Il ritorno), mancano invece di individualità forti e mostrano un intreccio molto complesso, che costituisce in pratica il fascino stesso delle opere.
Infine, la terza categoria comprende commedie in cui l’ ambiente, il luogo in cui si svolge l’ azione, domina su tutto. Ne sono esempi commedie come La bottega del caffè e soprattutto Le buffe chiozzette, vero capolavoro del teatro goldoniano. Le vicende trattate, riprese dalla società contemporanea, giustificano la scelta della commedia, il genere più adatto alla rappresentazione del reale nella sua multiforme poliedricità. Tutto è infatti per Goldoni “suscettibile di commedia”, nel senso che la commedia può rappresentare qualunque situazione e qualunque personaggio. In questa prospettiva, va anche considerato l’ uso della lingua, che appare vicina al parlato e che in molti casi è addirittura il dialetto: si tratta di una via quasi obbligata per chi voglia rappresentare la realtà in modo fedele nonché adeguato alle esigenze del comico.
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