TRACCIA SU PIRANDELLO PRIMA PROVA: ANALISI DEL TESTO
Riguardo all’analisi di un testo letterario della Maturità tra i nomi più gettonati potrebbe esserci Pirandello. Come sappiamo, è impossibile conoscere chi sia l’autore scelto dal Miur prima del giorno di prima prova, ma è possibile fare delle ipotesi calcolando che le scelte effettuate dal Ministero nel corso degli anni. Inoltre, drammaturgo siciliano manca dal 2003 all’Esame di Stato.
Che sia l’ora per lo scrittore di tornare sui banchi della Maturità? Dopo avervi dato una mano con la traccia di saggio breve su Pirandello, ecco quindi un aiuto per affrontare l’eventuale traccia di analisi del testo sull’autore, con vita, poetica e opere.
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PRIMA PROVA MATURITÀ TRACCIA SU PIRANDELLO: ANALISI DEL TESTO
Se Pirandello fosse l’autore scelto dal Miur per l’analisi del testo, potrebbe uscire un brano tratto da una sua novella, romanzo, opera teatrale oppure una poesia (quest’ultima, però, è un’opzione più remota). La traccia di analisi del testo è composta da introduzione e testo, che dovrai leggere attentamente.
Per quanto riguarda lo svolgimento, infatti, l’analisi del testo va svolta nel seguente modo:
- Introduzione scritta: dovrai elencare titolo, autore, opera e tematica principale.
- Comprensione del testo: dovrai scrivere un riassunto del testo o, nel caso di una poesia, fare la parafrasi.
- Analisi del testo: dovrai a questo punto rispondere alle domande che accompagnano il testo, riguardanti tematiche, termini specifici, lo stile dell’autore, la corrente letteraria di cui fa parte (es. decadentismo in questo caso).
- Interpretazione e approfondimenti: a questo punto dovrai approfondire il testo con collegamenti ad altre opere dello stesso autore.
Per approfondire: Come si fa l’analisi del testo
TRACCIA PRIMA PROVA MATURITÀ: LA VITA DI PIRANDELLO
Luigi Pirandello nacque a Girgenti (oggi Agrigento) il 28 giugno 1867. Frequentò la Facoltà di Lettere inizialmente a Palermo, per poi spostarsi a Roma e infine a Bonn, dove si laureò nel 1891. Tornato a Roma, conobbe Maria Antonietta, che sposerà a Girgenti nel 1894 e da cui avrà tre figli. In questi anni iniziò a scrivere le prime novelle e romanzi. Tuttavia, la prima opera veramente importante risale al 1904, anno in cui Il Fu Mattia Pascal iniziò a essere pubblicato a puntate sulla Nuova Antologia. Tuttavia, il sucesso dell’opera non fu sufficiente a risollevare le sue condizioni economiche precarie dopo che, nel 1903, mentre l’autore stava ultimando la scrittura del romanzo, una frana allagò la zolfara di famiglia ad Aragona. Per sollevare le sorti economiche della famiglia, Pirandello iniziò a scrivere numerose novelle e romanzi.
Nel 1908, Pirandello presentò ufficialmente la sua poetica nel saggio L’umorismo, tanto che si parla di “poetica dell’umorismo”. Durante gli anni della Prima Guerra Mondiale, lo scrittore lavorò a molte delle sue opere teatrali, anche se il successo arrivò nel 1921 con il riuscito esperimento metateatrale di Sei personaggi in cerca di autore. Nell’Enrico IV, invece, sviluppò la sua analisi sulle maschere e l’impossibilità di definire la personalità umana. Nel 1926 escì l’altro romanzo più famoso di Pirandello, Uno, nessuno e centomila. Con l’avvento del fascismo, Pirandello aderì inizialmente al Partito Nazionale Fascista.
Dal 1928, si parla della fase pirandelliana “dei miti”, in cui l’autore riflette sull’uomo moderno ricorrendo alle leggende e agli elementi fantastici. Nel 1934 Pirandello ricevette il Nobel per la letteratura, ma allo stesso tempo non era più gradito nei circoli culturali. Lo scrittore si ammalò di polmonite sul set cinematografico de Il fu Mattia Pascal e morì il 10 dicembre 1936 1a Roma.
Leggi anche: Pirandello, frasi e citazioni
TRACCIA PRIMA PROVA MATURITÀ: LA POETICA E IL PENSIERO DI PIRANDELLO
Per fare una buona prova di analisi del testo su Luigi Pirandello è necessario conoscere il suo pensiero e la sua poetica. I concetti chiave alla base delle sue opere sono i seguenti:
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Pirandello e la concezione vitalistica della vita
Alla base della poetica pirandelliana c’è una concezione vitalistica: la vita è, secondo l’autore, un flusso perpetuo e indistinto, in continuo cambiamento. Anche l’uomo è compreso in questo fluire indistinto; tuttavia, gli esseri umani tendono a cristallizzarsi in una forma individuale, fissando un’identità e personalità definita, coerente e unitaria, di fatto vivendo in un’illusione. Inoltre, non solo ognuno si crea una forma, ma anche gli altri, attraverso il loro punto di vista, attribuiscono altre forme agli altri individui, cioè maschere imposte dalla società e dal contesto sociale.
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Le maschere di Pirandello
La maschera e l’uomo, per Pirandello, coincidono: indossando di volta in volta la maschera che si adatta al punto di vista altrui, l’uomo mostra alcune sue parti, ma mai la sua vera essenza. Sotto la maschera, infatti, non c’è una personalità definita, ma un volto immutabile: in questo senso non c’è nessuno, ossia ognuno di noi è in perenne trasformazione proprio come il flusso della vita. Prendere coscienza dell’illusione di stabilità in cui l’uomo vive è difficile, per questo vivere con una maschera è consolatorio: l’inganno e l’illusione danno un significato all’esistenza.
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Il pessimismo in Pirandello
L’uomo che scopre e accetta di vivere senza maschera non è felice, ma angosciato e in perenne dolore poiché è consapevole di essere semplicemente un personaggio che recita la parte che esige la società, iniziando però a compatire se stesso e gli altri intorno a lui. L’uomo in questione si sente in una trappola, da cui non c’è alcuna via d’uscita. Da qui, deriva il pessimismo di Pirandello: l’unica via di fuga è la follia.
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L’umorismo per Luigi Pirandello
Nel 1908 lo scrittore redasse un saggio, L’Umorismo, che può definirsi il manifesto della sua poetica. Nel volume l’autore spiega la differenza tra comicità e umorismo, usando l’esempio della vecchia imbellettata. Pirandello prende in considerazione una donna anziana “coi capelli ritinti… e poi imbellettata e parata d’abiti giovanili”. La signora, a prima vista, può apparire ridicola tentando di apparire giovane: questo “avvertimento del contrario” provoca le risate, ed è quindi comicità. Tuttavia, se si riflette sulle ragioni che spingono una vecchia signora a imbellettarsi, truccarsi e apparire più giovane, si può dedurre che la signora abbia altri motivi, come apparire bella al marito, temendo la perdita dell’amore. A questo punto, non si parla più di comicità, ma di umorismo.
Per approfondire, leggi anche: Luigi Pirandello, riassunto completo
PRIMA PROVA MATURITÀ: LE OPERE DI PIRANDELLO DA CONOSCERE PER L’ANALISI DEL TESTO
Quale brano potrebbe essere scelto di Pirandello? La sua produzione è molto ampia e raccoglie romanzi, novelle, poesie e testi teatrali. Per capire di cosa stiamo parlando, ecco la cronologia delle opere di Luigi Pirandello più importanti.
Romanzi più celebri
- L’esclusa (1901)
- Il fu Mattia Pascal (1904)
- Quaderni di Serafino Gubbio operatore (1925)
- Uno, nessuno e centomila (1926).
Novelle più celebri di Luigi Pirandello
Novelle per un anno è la raccolta di circa 250 novelle scritte da Luigi Pirandello tra il 1884 e il 1936, raccolte in 15 volumi. Le più celebri sono:
- Il corvo di Mizzarro (1902)
- Ciaulà scopre la Luna (1907)
- La patente (1911)
- Il treno ha fischiato (1914)
- La carriola (1917)
- La giara (1917)
- La signora Flora e il signor Ponza, suo genero (1917)
Opere teatrali di Luigi Pirandello
Ecco le opere più famose tratte dall’ampia produzione teatrale di Pirandello (molte opere sono tratte dalle omonime novelle).
- Pensaci, Giacomino (1916)
- Liolà (1916)
- Così è (se vi pare) (1917)
- Il berretto a sonagli (1917)
- La giara (1917)
- La patente (1918)
- Il giuoco delle parti (1918)
- Sei personaggi in cerca d’autore (1921)
- Enrico IV (1921)
- Ciascuno a suo modo (1924)
- Questa sera si recita a soggetto (1930)