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La Prima Prova della Maturità 2019 è finalmente arrivata e per la prova di tipologia C è uscita una traccia sul grande campione di ciclismo Gino Bartali tra sport e storia, partendo da un articolo di Cristiano Gatti, pubblicato nel 2013. Una riflessione non solo sui meriti sportivi di Bartali, ma anche sull’uomo che ha salvato decine di ebrei dalla morte.
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Traccia sport, storia e società [Gino Bartali] – Tema attualità
Gino Bartali ha fatto la storia dello sport italiano: tra il 1934 ed il 1954 ha vinto tre Giri d’Italia e due Tour de France. Si è tanto parlato della sua rivalità con Fausto Coppi e non solo. Bartali ha fatto la storia anche della nostra società: non a caso nel 2013, esattamente 13 anni dopo la sua morte, è stato dichiarato Giusto tra le nazioni per la sua attività a favore degli ebrei durante la Seconda guerra mondiale. Quello di Gino Bartali è quindi un nome inciso nella pietra viva della storia italiana, visto che ha agito in modo eroico a rischio della propria stessa vita durante la Shoah. Ma cosa ha fatto?
Nell’autunno del 1943 ha raccolto l’invito del vescovo fiorentino Elia Della Costa che gli aveva proposto di infilare nel telaio documenti falsi e consegnarli agli ebrei di nascosto dai fascisti per salvarli dalla deportazione. Un vero e proprio angelo salvatore che pedalava da Firenze ad Assisi, rischiando di essere scoperto da un momento all’altro. “Io ho sempre saputo, papà però si raccomandava di non dire niente a nessuno, perché ripeteva sempre che il bene si fa ma non si dice, e sfruttare le disgrazie degli altri per farsi belli è da vigliacchi…”, diceva il grande campione al figlio Andrea. Un campione nello sport e nell’anima.
Lo sport per cambiare la storia e la società
Non a caso lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Citando Nelson Mandela in occasione dei Laureus World Sports Awards: “Lo sport può portare speranza dove una volta c’era solo disperazione. È più potente dei governi nel rompere le barriere razziali, è capace di ridere in faccia a tutte le discriminazioni. Gli eroi che sono vicini a me sono un esempio di questo potere. Sono valorosi non solo in campo, ma anche nelle loro comunità, locali ed internazionali”.
Forse per questo motivo abbiamo bisogno dello sport come base di educazione dall’infanzia: grazie allo sport il corpo migliora, ma anche l’anima. E Gino Bartali dovrebbe essere un esempio per tutti.
