Lasciare Istanbul senza essere passati da un hammam per un bagno turco è una cosa da folli. Ok, probabilmente Istanbul non offre i migliori massaggi della Turchia, troppi turisti, troppo commerciale, anche se le architetture degli hammam sono di tale bellezza che da sole valgono il viaggio.
Io ne ho provati due, entrambi in centro pieno, prezzi simili (30 euro, più o meno). Il primo, Cemberlitas è il più antico della città ed esteticamente molto bello, soprattutto l’ingresso. Uomini e donne sono separati. La mia esperienza è stata piuttosto negativa. L’omone di 100 chili che doveva strapazzarmi ha preso l’incarico alla lettera e mi ha veramente massacrato con mani così forti che invece che farmi del bene mi ha lasciato un muscolo della spalla mezzo contratto per due giorni. Per fortuna tutto è durato non più di 5 minuti (contro i 15 promessi all’entrata). Stesso trattamento brutale anche per le altre persone all’interno del bagno.
Diversa, invece, l’esperienza della mia amica nella sezione delle donne. “Ad un certo punto ho dubitato di essere lesbica”, ha detto in semiestasi finito il suo trattamento. Il massaggio è stato dolce, rilassante e intenso al limite del sensuale. In più c’è da dire che mentre gli uomini sono coperti da un telo in vita, le donne sono completamente nude.
Il secondo hammam che ho provato è stato invece il mio personale riscatto. Cagaloglu si chiama (segnalato in “100 luoghi da visitare prima di morire”, ripreso anche in una scena di Indiana Jones) ed è a due passi dal Topkapi. Per prima ho scelto l’orario giusto: l’ora di pranzo e infatti non c’era nessuno (l’altro hammam era affollatissimo, siamo andati alle 7 di sera…). Il massaggio è stato lungo, energico, ma mai violento ed è stato coronato da un trattamento esfoliante di massaggio con il sapone che ricordo come se fosse adesso.
Esteticamente anche questo hammam è meraviglioso, e in più ha anche una sala del caldo dove la temperatura raggiunge allegramente i 50 gradi. Unico difetto: uno dei massaggiatori si aggira facendoti il solletico sotto i piedi e sorridendo in maniera vagamente sospetta, ma credo sia un atteggiamento comunque del tutto innocuo, se poi avete problemi di omofobia non so che dirvi. Per finire, una volta usciti ci si può anche stirare un sonnellino nel proprio spogliatoio personale che ha un suo letto. E una volta svegli di nuovo, un tè con qualche lukum è quello che serve per finire questo trattamento del piacere.
foto | eugenio