E' senz'altro una esagerazione pensare ad un futuro à la Philip Dick, in cui i robot saliranno in cattedra per insegnare al posto dei professori. Ma è anche vero che c'è tanta curiosità intorno al progetto L2TOR (El Tutor la pronuncia) che coinvolgerà 400 bambini europei in età prescolare, a cui un umanoide insegnerà una seconda lingua.
L'inglese sarà insegnato ai bambini di madre lingua olandese, tedesca e turca; l'olandese ed il tedesco a quelli turchi. Paul Vogt dell'università di Tilburg, ha sottolineato in una intervista rilasciata a Repubblica quanto sia importante imparare una seconda lingua già dall'infanzia.
"Prima dei sette anni siamo dotati di maggiore flessibilità e sì'impara più facilmente. Imparare un secondo idioma è fondamentale in una epoca caratterizzata da elevata mobilità".
Il progetto L2TOR, 3 milioni di euro il costo dell'investimento, è finanziato dall'Unione Europea. Il corso di studio durerà tre anni e fa parte del programma di ricerca Horizon 2020 a cui partecipano scienziati provenienti da Germania, Turchia, Paesi Bassi e Regno Unito. .
L'idea è partita però dall'Italia, in particolare dal San Raffaele di Milano. "Lì c'erano dei robot in grado di farda supporto a bambini affetti a diebete. In quella occasione cisiamo accorti della loro bravura nell'insegnare. E così abbiamo deciso di sviluppare questa intuizione", ha raccontato Tony Belpaeme, professore di Sistemi Cognitivi e Robotica all'Università di Plymouth e coordinatore del progetto.
Altri progetti simili sono in corso negli Stati Uniti (per merito degli scienziati Aditi Ramachandran e Brian Scassellati) ed in Svizzera (presso la Scuola Politecnica Federale di Losanna).
Potranno mai, i robot sostituirci? "No", sostengono i ricercatori coinvolti nei progetti. "Gli umanoidi mancheranno sempre dell'anima".