I dati ISTAT sull’aumento delle retribuzioni in diversi settori lavorativi
Buone notizie da parte dell’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) sull’incremento degli stipendi mensili per i lavoratori in molteplici settori. Ebbene, secondo l’ente ci sono delle categorie professionali in cui nel secondo trimestre del 2024 si sono verificati degli aumenti notevoli delle retribuzioni, soprattutto nel settore privato.
Sul rapporto ISTAT, infatti, i ricercatori hanno pubblicato che gli ambiti più “profittevoli” del 2024 sono stati quelli della finanza e delle assicurazioni, del settore farmaceutico, della produzione di carta e legno e del “mondo” delle telecomunicazioni. Inoltre, l’ente ha registrato anche un incremento “leggero” ma non così significativo dei profitti per i dipendenti delle Forze dell’Ordine, Armate e anche i professionisti dei Ministeri.
Interessante è anche un altro dato, ossia quello dei rinnovi contrattuali, ambito in cui però ci sono delle differenze importanti. Nel settore pubblico, infatti, i lavoratori che “aspettano” ancora un rinnovo del proprio contratto di lavoro sono molti di più rispetto ai professionisti privati. Questo dovrebbe essere comunque uno spunto di riflessione, cercando di comprendere il motivo di tale “differenza” costante e sostanziale tra settore pubblico e privato.
In quali settori si è verificato un aumento degli stipendi?
Entrando maggiormente nell’argomento, l’ISTAT ha pubblicato dei “numeri” specifici in merito agli ambiti lavorativi in cui le paghe dei dipendenti sono aumentate notevolmente. Ebbene, nel mese di giugno 2024 secondo l’ente di ricerca e statistica le retribuzioni contrattuali orarie sono aumentate dell’1,2%, rispetto a maggio 2024. Inoltre, sempre nel mese di giugno gli stipendi sono aumentati del 3,6% rispetto all’anno precedente, ossia giugno 2023. Nel settore privato l’ISTAT ha registrato un incremento del 3,7% rispetto al 2023 e l’1,6% nell’ambito pubblico (PA).
Quali sono, quindi, i settori dove i lavoratori hanno avuto una paga più alta nel secondo trimestre 2024? Ecco le percentuali specifiche rilasciate dall’ISTAT.
- Produzione del legno, della stampa e della carta: aumento dell’ 8,5%
- Ambito della metalmeccanica: aumento del 6,4%
- Settore assicurativo e finanziario: aumento del 7,1%
Inoltre, l’Istituto ha confermato che la crescita degli stipendi è maggiore dell’inflazione, con un incremento dello 0,9%, in riferimento all’IPCA (Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato per i Paesi UE).
A tal proposito, l’ISTAT ha dichiarato in una nota:
“Anche nel secondo trimestre del 2024, similmente ai due trimestri precedenti, nel settore privato la crescita tendenziale delle retribuzioni contrattuali è più elevata di quella dell’inflazione”.
La situazione dei rinnovi dei contratti
Inoltre, i ricercatori dell’ISTAT hanno pubblicato altri dati interessanti sui rinnovi dei contratti a tempo determinato dei lavoratori.
“L’incremento retributivo più sostenuto si registra per il comparto industriale, per effetto degli incrementi erogati nei principali comparti della manifattura, ma è marcato anche nei servizi, essendo trainato dagli incrementi economici fissati dai rinnovi nel settore del credito, assicurazioni e in quello del commercio”.
Inoltre, gli studiosi hanno aggiunto un’altra nota fondamentale la rapporto:
” Questa fase di recupero delle retribuzioni rispetto all’inflazione dovrebbe consolidarsi nei prossimi mesi, alla luce della chiusura di ulteriori rinnovi nel settore dei servizi”.
Ebbene, l’Istituto ha registrato solo nel settore privato che l’80% circa dei professionisti ha ottenuto il rinnovo del proprio contratto, lasciando solo 1 lavoratore su 5 senza “rinnovamento” del relativo contratto lavorativo. Diversi, invece, sono i dati comunicati per il settore pubblico, dove moltissimi contratti sono scaduti e sono ancora in attesa di rinnovo.
Questa situazione, ovviamente, andrebbe monitorata e presa in considerazione con maggiore “urgenza” dalle istituzioni, poiché nella PA la crescita retributiva dal 2022 fino ad oggi sembra rallentare.
Per il futuro, l’ISTAT ha analizzato un possibile aumento del 2,7% dei salari tra il mese di luglio e dicembre 2024.