La storia moderna di Mauthausen, 5.000 abitanti nella regione dell’Alta Austria, inizia con la prima guerra mondiale quando nelle sue vicinanze fu costruito un campo di detenzione per i prigionieri di guerra. mandati a lavorare la vicina cava di granito, utilizzato per pavimentare le strade di Vienna. Qui vi morirono più di 1.700 soldati italiani fatti prigionieri al fronte.
In un altro sito, sempre vicino a Mauthausen, i nazisti nel 1938 aprirono una fortezza, dove detenere i prigionieri destinati ai lavori forzati nelle stesse cave di granito. Nelle intenzioni dei nazisti, si trattava di un campo di punizione e di annientamento attraverso il lavoro.
Qui furono imprigionati anti-nazisti, intellettuali, oppositori politici, testimoni di Geova, ebrei, omosessuali, “vite indegne”, come venivano definiti i disabili, ma anche criminali comuni, “irriducibili”, e in genere persone giudicate pericolose per la sicurezza del Reich.
Il campo rimase aperto fino al 5 maggio 1945, e qui vi trovarono la morte oltre 122.000 persone, metà delle quali russe e polacche; 5.750 le vittime italiane, e circa 1.800 le vittime tra gli anti-nazisti tedeschi e austriaci.
Mauthausen si trova a circa 25 chilometri ad est di Linz, la terza città dell’Austria per popolazione, sulla riva sinistra del Danubio. Il campo di concentramento si trova su di una collina poco fuori l’abitato, lungo la Wienergraben.
Foto Cpl Donald R. Ornitz, US Army.