Il Conservatorio Arrigo Boito di Parma, una famosa istituzione musicale italiana, rischia di dover chiudere i battenti a causa di problemi di “rumore”. Questo è stato il risultato dei rilievi effettuati da Arpae (l’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia dell´Emilia-Romagna) a maggio 2021, che hanno evidenziato come quello prodotto dal Conservatorio superasse i limiti imposti dalle norme vigenti. Il Comune ha quindi chiesto la sospensione delle lezioni, ma la decisione definitiva spetta al Tar di Parma, che si esprimerà a breve. Nel frattempo, la situazione ha suscitato un acceso dibattito tra coloro che sono a favore del Conservatorio e coloro che ritengono che il rumore sia eccessivo. E non solo, la preoccupazione sarebbe percepita perfino all’Estero. Ma perché si è giunti a questo punto?
Il Conservatorio di Parma rischia di chiudere
Coloro che lavorano o abitano nei pressi delle aule del Conservatorio, sostengono che le percussioni siano troppo forti e disturbino la loro vita quotidiana. Questa situazione è stata confermata dalle rilevazioni di Arpae e dalla denuncia presentata da ben tre studi legali. Nel frattempo, l’Istituto non è rimasto con le mani in mano: per evitare la chiusura, ha avviato dei lavori di insonorizzazione che si sono rivelati essere piuttosto onerosi.
La chiusura del Conservatorio sarebbe un duro colpo per la comunità, che ha sempre riconosciuto l’importanza di questa istituzione nel panorama musicale del paese. Tuttavia, è importante anche considerare le esigenze dei residenti e dei lavoratori nelle vicinanze, e trovare una soluzione che soddisfi entrambe le parti. In realtà, sembrerebbe che la maggior parte dei cittadini sia a favore del conservatorio, e che giudichi a dir poco assurda l’idea di chiuderlo. E’ un po’ come se si chiedesse ad una stazione di bloccare il passaggio dei treni perché troppo rumorosi. Non avrebbe senso.
La chiusura e i danni irreparabili
Naturalmente, sarebbe auspicabile che si trovassero soluzioni alternative per ridurre il rumore prodotto dal Conservatorio, come l’installazione di schermi fonoassorbenti o l’utilizzo di tecniche di isolamento acustico avanzate. Cosa che, in effetti, il Conservatorio ha fatto per non arrecare disturbo alle persone che vivono o lavorano nelle vicinanze, e che è stata apprezzata dai giudici. Questi ultimi, infatti, riconoscendo le misure adottate dal Conservatorio e, a seguito dell’esposto presentato dai 3 studi legali, dopo che il Comune aveva predisposto la sospensione delle attività dell’istituto, avevano bloccato tale decisione ripristinando le attività. Inutile dire come la sospensione di queste ultime ha causato danni inestimabili ai programmi della scuola e agli studenti. Nonostante il Conservatorio abbia ripreso a lavorare, però, non può cantare vittoria in quanto la decisione definitiva è ancora nelle mani del Tar.
Leggi anche:
- Studentessa disabile discriminata al test di ingresso: il tribunale condanna la scuola
- Maestra proietta “Love Actually” in una quinta elementare, la protesta delle mamme
- Maturità 2023: tutto torna come prima della pandemia? La protesta degli studenti