Nove isole lungo la costa orientale della penisola, di mare cristallino, finissima sabbia bianca, formazioni rocciose cotte dal sole, palme tropicali, degno set per film hollywoodiani, pesci, tanti pesci coloratissimi, abitanti delle barriere coralline, diventati parco naturale per permettere alla tartarughe di covare le loro uova in tutta tranquillità (o quasi..), un vero paradiso per gli amanti dello mare e dello snorkeling.
Siamo in Malesia, all’arcipelago delle isole Redang, che da qualche anno, stanno contendendo alle più note isole thailandesi, la palma della più desiderata del reame. Redang, 7 per 6 chilometri sono le sue misure, è la più grande di tutte, e l’unica, dell’arcipelago, dove si possa soggiornare in un resort.
Redang è la più nota tra le isole dell’arcipelago, ed anche quella che ha l’immagine più “patina”, e la spiaggia di Pasir Panjang, è il suo fiore all’occhiello; finissima sabbia bianca, e i pesci e i coralli, che si possono ammirare a pochi metri dalla riva. Qui si viene per il mare, e poi per il mare, ed ancora per il mare. Nient’altro da fare che rilassarsi in spiaggia, e fare tanti bagni tra i coralli e banchi di pesce (ci sono anche due o tre centri per fare le immersioni subacquee).
A Redang i monsoni arrivano tra novembre e febbraio (da evitare quindi), per il resto classico clima tropicale, caldo – umido, con temperature che si aggirano sui 30 gradi. L’isola è servita da un piccolo aeroporto, collegato con i voli provenienti dalla capitale Kuala Lumpur e Singapore, anche se poi, per risparmiare, molti turisti scelgono lo scalo di Kuala Terengganu, da dove si parte con dei traghetti veloci per Redang (circa un’ora e mezzo il viaggio).
In Malesia si può scegliere anche di andare, come ha fatto Nemo, sulla splendida isola Mantanani.
Foto Nicolas Lannuzel,suckingshell, SamCheong, Singaporean, Jpatokal