Il "rientro a scuola" vissuto come disagio psichico dagli adolescenti. Le opinioni degli esperti - Studentville

Il "rientro a scuola" vissuto come disagio psichico dagli adolescenti. Le opinioni degli esperti

La ricerca pubblicata dal Journal of The American Medical Association ha dichiarato che i suicidi tra gli adolescenti sono aumentati negli ultimi anni e una delle motivazioni sembra essere il "ritorno sui banchi di scuola".
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Una ricerca interessante: il motivo del disagio dei ragazzi a scuola

Dopo alcuni anni in cui la pandemia e il lockdown hanno condizionato il mondo, è emerso un altro fattore apparentemente “disagiante” tra i giovani dopo questo periodo decisamente difficile. Ebbene, secondo uno studio sembra che il ritorno sui banchi di scuola da parte dei giovani alunni sia diventato un vero e proprio “problema”. Ciò comporta moltissima ansia da prestazione e panico tra gli studenti più “fragili”, i quali sviluppano disagi psichici non indifferenti e soprattutto da non sottovalutare.

Cosa dice lo studio

Il quotidiano Avvenire ha riportato una ricerca interessante e in parte “preoccupante” sulla condizione psichica dei giovani una volta rientrati a scuola. Il celebre quotidiano si riferisce ad uno studio condotto da trenta esperti, i quali lo hanno in seguito pubblicato sul Journal of the American Medical Association.

I dati riportati dai medici hanno segnalato che in una specifica fase adolescenziale sempre più ragazzi e ragazze sviluppano disagi mentali una volta essere rientrati a scuola. Queste “complicazioni” porterebbero anche ad un aumento esponenziale dei suicidi tra i giovanissimi e questo fenomeno è ovviamente da prendere in considerazione.

A tal proposito, molti ricercatori ed esperti si pongono costantemente domande su come gestire il problema. Tra il 2018 e il 2021 i medici hanno analizzato 13.000 casi, dove è stato registrato un aumento delle richieste di supporto ospedaliero dai ragazzi, verificando la situazione in nove ospedali differenti.

Gli esiti dopo la ricerca sono stati scioccanti: in questo periodo si è verificato un aumento del 18% dei tentativi di suicidio e atteggiamenti autolesionistici tra i giovani. Un fattore che accomunava i ragazzi affetti da questi disagi era il canonico periodo di frequentazione delle lezioni scolastiche. Inoltre, gli esperti hanno confrontato i momenti di studio a distanza conseguente il lockdown durante la pandemia con l’odierna presenza diretta sui banchi di scuola.

I medici hanno registrato, infatti, un aumento delle problematiche psico-fisiche una volta che i ragazzi partecipavano alle lezioni in classe, rispetto a quando le seguivano a distanza regolarmente da casa.

Le possibili motivazioni degli aumenti del disagio psichico

Gli esperti reputano che questo incremento scioccante sia dovuto ad una mancata gestione dell’ansia da prestazione degli alunni una volta essere rientrati sui banchi di scuola. Durante la quotidianità dei ragazzi e delle ragazze, la didattica prevede quotidianamente verifiche, interrogazioni e continue prove e confronti tra i compagni. Secondo i medici, questi fattori, condizionerebbero “in negativo” gli studenti, sempre sottoposti ad una maggiore pressione, in vista delle molteplici richieste scolastiche.

Il quotidiano Avvenire ha posto una riflessione in merito:

“L’ansia da prestazione era attenuata dalla DAD. Si tratta pur sempre di ipotesi, ma per i medici il problema risiede nella performance, da sostenere sia a livello didattico sia nel rientro del contesto tra pari”.

Inoltre, si è espressa una psicologa e psicoterapeutica della Società Psicoanalitica Italiana, ossia Maura Foresti:

“E’ normale che la scuola sia stressante. Ripetiamo “se vuoi, puoi”, ponendo così l’accento sulla produttività e instillando un eccesso di positività che non contempla mai il limite, la frustrazione o la sofferenza. La vita, però, non è così, bisogna confrontarsi con delusioni e fragilità. È importante dire ai ragazzi che il dolore è parte dell’esistenza e insegnare, anche attraverso la didattica, che crescere è fatica”.

Questa riflessione della psicologa è certamente una valida opzione che le famiglie, i docenti e soprattutto gli alunni dovrebbero prendere in considerazione per vivere la scuola in modo positivo e costruttivo, senza sviluppare disagi limitanti e preoccupanti.

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