Una ultima aggiustata al capello, la boccuccia, lo sguardo (più o meno) sensuale, posa da Marilyn Monroe o Humphrey Bogart di periferia e via con il click.
Chi si autoscatta crede di essere estremamente sexy. In realtà è percepito da chi guarda come eccessivamente narciso e poco attraente. A dirlo è una ricerca canadese effettuata su un totale di 200 ragazzi compresi tra i 18 ed i 21 anni, divisi in due gruppi: uno (A) di 98 giovani poco o per nulla avvezzi al selfie, l'altro (B) formato da maniaci dell'autoscatto.
Tutti sono stati invitati a "selfarsi".
Lo studio, diretto da Daniel Re, ha evidenziato due dati. Il primo, è che dopo il selfie anche i ragazzi del gruppo A consideravano la loro foto sensuale, il secondo, più impietoso, è che gli scatti hanno ricevuto un giudizio nel complesso mediocre da parte di una commissione esterna formata da 178 'giudici' reclutati via web.
Il selfie è una delle compulsioni generate dal social network. Lo dimostrano i 730milioni di autoscatti che solo in Italia vengono annualmente effettuati. Ci rendono più sicuri, specie in presenza di decine e decine e decine ancora di like, "ma si tratta di uno strumento da usare con raziocinio", spiegano i ricercatori canadesi "in molti sono convinti di saperci fare, si autoscattano, si vedono di volta in volta più belli, innescando così un circolo vizioso che rende dipendenti".
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