Ruben D’Anna, giovane insegnante senese, racconta il suo sorprendente percorso dal concorso docenti PNRR alla prima esperienza in aula.
Ruben D’Anna, un ragazzo di 24 anni originario di Siena, è uno dei nuovi volti della scuola italiana approdato in cattedra grazie al concorso docenti PNRR 2023. Il suo percorso è stato una sorpresa per tutti, anche per lui stesso. Laureato con lode in Chimica, Ruben sta ora per conseguire la laurea magistrale in lingua inglese e, nonostante non avesse mai insegnato né svolto supplenze, ha deciso di tentare il concorso. “Mi sono iscritto per puro caso il 1° gennaio” ha raccontato a Orizzontescuola.
Invece Ruben ha ottenuto un risultato inaspettato: primo in graduatoria per la classe di concorso B012, Laboratori di scienze e tecnologie chimiche e microbiologiche, con un punteggio altissimo, superiore a 200. “Non avevo titoli di servizio, non ho mai svolto una supplenza, ho lavorato come operaio vitivinicolo. Ho partecipato con un diploma da perito chimico a pieni voti nel 2019. Poi la triennale all’Università di Siena nel luglio 2022. Non avevo nemmeno la riserva del servizio civile universale. Niente di niente”, spiega.
Le sue performance durante le prove del concorso sono state altrettanto sorprendenti: 98 su 100 nello scritto, superato mentre terminava la tesi, 88 nella prova pratica e il massimo, 100, nell’orale tenutosi ad Arezzo. “Ho studiato tanto. Le materie psico pedagogiche erano per me sconosciute. Studiando chimica non ho mai incontrato queste tematiche. Per me era arabo” racconta Ruben.
Primo giorno in cattedra: la sfida con gli studenti più difficili
Il 16 settembre è stato il primo giorno di Ruben come insegnante e l’esperienza di trovarsi dall’altra parte della cattedra come docente è stata particolare. “Mi scambiano spesso per uno di quinta”, sorride Ruben, raccontando come la sua giovane età, così vicina a quella dei suoi studenti, lo abbia portato a essere visto quasi come un pari dai ragazzi. Ora insegna al biennio di un istituto tecnico e di un istituto professionale, due realtà molto diverse che gli pongono davanti sfide differenti. “C’è un abisso tra i ragazzi dell’istituto tecnico e quelli dell’istituto professionale: i secondi sono molto più difficili da gestire”.
Per tenere alta l’attenzione, Ruben adotta un approccio moderno e dinamico. “Prediligo un approccio più giovanile, uso le presentazioni, faccio dei quiz per cercare di tenere alta l’attenzione dei ragazzi” spiega, convinto che un metodo d’insegnamento flessibile sia necessario per studenti così vicini alla sua età. Pur non avendo esperienza pregressa, Ruben è consapevole che “l’esperienza si acquisisce sul campo”, e affronta questa prima prova con grande passione e determinazione.
Un futuro tra insegnamento e formazione continua
Nonostante sia solo all’inizio del suo percorso come insegnante, Ruben guarda già avanti con l’obiettivo di passare alla classe di concorso A034, Scienze e tecnologie chimiche, una volta ottenuta la laurea magistrale.
La sua storia è un esempio di come impegno e passione possano portare a risultati straordinari, anche quando le aspettative sono basse. “Crederci non basta”, ammette, “bisogna studiare tanto, ma non voglio essere ipocrita: ci vuole anche fortuna”. Ruben, con il suo risultato, dimostra che un mix di studio, impegno e un pizzico di fortuna possono aprire porte inaspettate, anche per i più giovani. Il suo approccio innovativo all’insegnamento e il suo entusiasmo per l’apprendimento continuo lo rendono un esempio positivo per chi si appresta a intraprendere la carriera di docente nel complicato contesto italiano.