Nell’universo distopico immaginato da Ray Bradbury nel suo “Fahrenheit 451“, temperatura a cui la carta brucia, i libri sono condannati al rogo: non è concesso leggere, sebbene ci siano persone disposte a sacrificare la libertà e la vita per salvare anche un singolo volume.
I roghi dei libri non appartengono però soltanto alla finzione narrativa, ma riemergono in realtà nei periodi oscuri della storia umana, quando la scorciatoia della censura e della distruzione viene scelta, spesso dal potente di turno, come strada più breve da percorrere per non affrontare le sfaccettature molteplici che caratterizzano la struttura complessa della realtà.
Florida: il governatore mette all’indice 50 libri di matematica perché indottrinerebbero gli studenti
A volte, non è necessario nemmeno che i libri effettivamente brucino per mettere in moto questo meccanismo di stroncatura della libera circolazione di idee e non bisogna poi andare tanto lontano nel tempo per imbattersi in episodi spiacevoli. È il caso della recente iniziativa intrapresa dal governatore della Florida, Ron DeSantis, contro alcuni libri scolastici.
Il governatore, che coltiva anche velleità presidenziali, ha deciso infatti di bandire una cinquantina di libri di matematica, su un totale di 132 volumi proposti per le scuole pubbliche, giustificando la sua presa di posizione in una maniera piuttosto tranchant: secondo lui quei volumi “incorporano temi proibiti o strategie non richieste. Indottrinano i ragazzi”.
Marine durante la guerra in Iraq, veterano e decorato, Ron DeSantis ha puntato il dito su presunte connotazioni che esulano dalle discipline matematiche vere e proprie: i libri proibiti infatti sarebbero caratterizzati da “contenuti socio-emotivi. Matematica vuol dire dare la risposta giusta e noi vogliamo che i nostri figli imparino a dare la risposta giusta, non vogliamo che ci dicano come si sentono davanti a un problema” ha spiegato il governatore.
L’ultrarepubblicano Ron DeSantis sta portando avanti una battaglia per la scuola e non è nuovo a posizioni controverse
DeSantis non è nuovo a polemiche di questo tipo: è da tempo impegnato in una vera e propria crociata per riformare l’istituzione scolastica , in cui peraltro ha vietato di affrontare ogni tipo di discussione sull’orientamento di genere, ignorando l’importanza di una educazione all’affettività soprattutto per le generazioni più giovani.
Questo tipo di chiusura lascia gran parte dell’opinione pubblica sgomenta, soprattutto in un’epoca come quella attuale in cui la scuola deve prestarsi più che mai a essere piattaforma di dialogo e accoglienza rispetto ai temi della diversità e dell’inclusività. La conoscenza non può più essere mera trasmissione di nozioni, ma deve comprendere l’acquisizione di soft skills e un’apertura alla molteplicità di stimoli della contemporaneità.
I cittadini di domani si formano sui banchi di scuola: gli studenti devono dunque poter sollevare le teste ed essere messi in grado, grazie al supporto di un ventaglio variegato di libri, stimoli, esperienze e contributi, di immergersi in tutti i temi e le sfumature del proprio tempo, senza dover subire alcuna forma di censura pregiudiziale, con buona pace del governatore DeSantis.