In provincia di Torino la scuola più piccola d'Italia: due studenti e una maestra - Studentville

In provincia di Torino la scuola più piccola d'Italia: due studenti e una maestra

A Ceresole Reale esiste la scuola più piccola d'Italia: è formata da due studenti e da un'insegnante alla prima esperienza.
In provincia di Torino la scuola più piccola d'Italia: due studenti e una maestra

In Italia ci sono tante scuole piccole, tanti paesi con pochi abitanti e a volte per poter mandare i propri figli a scuola bisogna accompagnarli in un’altra città poiché nel comune di residenza non sono presenti. Ma questo non è il caso di Ceresole Reale, in provincia di Torino, situato a 1.600 metri di quota e con soli 160 abitanti, è il comune dove sorge la scuola più piccola d’Italia. Infatti, la scuola tiene in piedi grazie ai due alunni Raffaele ed Emanuele e alla maestra Noemi, una ragazza di 22 anni.

Nonostante la scuola sia davvero piccola, per gli abitanti di Ceresole Reale, è una gioia sentir suonare la campanella d’inizio anno scolastico poiché ciò significa che sono riusciti a mantenere un servizio nonostante le piccole dimensioni del paesino e il numero degli abitanti. Infatti, se la scuola non ci fosse, i bambini dovrebbero affrontare mezzora di tragitto in autobus ogni giorno per poter raggiungere il paese più vicino che offre una scuola, ovvero Locana, ma ciò comporterebbe ulteriori disagi. Anche il vicesindaco sostiene che bisogna tenere in vita il presidio scolastico per garantire un servizio e la vitalità della comunità considerando che si tratta di un piccolo comune con meno di 200 abitanti.

La maestra Noemi, appena laureata in Scienze dell’educazione, ha scelto di insegnare a Ceresole Reale e accettare il suo primo incarico da docente titolare. Infatti, Noemi, l’anno scorso ha lavorato nella scuola di Sparone a supporto nello sdoppiamento delle pluriclassi, e al nido di Rivarolo con la cooperativa Andirivieni. Quello di Ceresole, di fatto, è il suo primo incarico da insegnante titolare.

Noemi racconta che, nonostante i disagi legati agli spostamenti, insegnare a due bambini ne vale davvero la pena poiché è un’esperienza unica per entrambe le parti. La maestra Noemi ha anche dichiarato a La Stampa che è davvero unico poter insegnare con vista lago o giocare attorno ad esso. Inoltre, la scuola dispone di strumenti di base e dotazioni tecnologiche necessarie, compreso l’accesso a Internet.

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