In Valle d'Aosta ci sono le scuole più severe? La media dei bocciati è la più alta d'Italia - Studentville

In Valle d'Aosta ci sono le scuole più severe? La media dei bocciati è la più alta d'Italia

Alcuni dati dimostrano che le scuole in Valle d'Aosta sembrino più rigide rispetto alle altre regioni italiane, data una percentuale più alta di bocciati.
In Valle d'Aosta ci sono le scuole più severe? La media dei bocciati è la più alta d'Italia
Alcuni dati dimostrano che le scuole in Valle d'Aosta sembrino più rigide rispetto alle altre regioni italiane, data una percentuale più alta di bocciati.

Sembra che in Valle d’Aosta le scuole adottino un sistema di insegnamento e valutazione più rigidi rispetto alle altre regioni d’Italia. Le statistiche registrano una percentuale più elevata di bocciature, rispetto alla media delle altre regioni. Lo dice un report inerente all’anno scolastico 2021/2022, in cui si rileva un dato non indifferente rispetto alla media italiana. Infatti, in Valle d’Aosta i bocciati sono in percentuale il 7,8 %, rispetto ai non ammessi nelle altre regioni del Paese (3,4%).

Diverse potrebbero essere le motivazioni di questa notevole differenza, cercando di comprendere soprattutto le conseguenze del fenomeno scolastico. Secondo Marina Fey, Sovraintende agli Studi, occorre gestire meglio la formazione degli insegnanti, i quali sono coloro che rilasciano le valutazioni direttamente agli studenti. Un altro elemento da considerare è che maggiori bocciature incentivano maggiormente il fenomeno della “dispersione scolastica”, ossia l’interruzione degli studi da parte degli alunni. Il tasso registrato, infatti, è del 13,3 % solo nel 2022. Per la Sovraintendete agli Studi Marina Fey è necessario moderare questa dispersione, considerando tutti i contesti economici e sociali delle famiglie dei ragazzi e le relazioni tra studenti e professori.

In merito alla dispersione nelle scuole, sono stati segnalati i valori del 17,9 % di ragazzi bocciati e l’8,5% di studentesse nella regione valdostana. Nell’indagine è stata considerata anche la Provincia autonoma di Bolzano (altra provincia del Nord Italia a statuto speciale). Un altro elemento che bisogna considerare è che più bocciature vengono decretate, più l’autostima e le motivazioni degli studenti verso lo studio diminuiscono, portandoli a rinunciare di conseguenza alla conclusione del percorso di studi.

Più studenti bocciati in Valle d’Aosta: i dati

L’indagine è stata effettuata su diverse tipologie di scuole, tra cui gli istituti tecnici, professionali e i licei. Infatti, si è registrata una percentuale piuttosto alta nelle scuole tecniche, ossia il 13,3 % a differenza della media in altre regioni dell’8,9 %. Inoltre, nelle scuole professionali i valori registrati corrispondono all’8,5%, unico dato inferiore al 10,3% rilevato in altre regioni italiane.

Per quanto riguarda, invece, le scuole secondarie i ragazzi valdostani bocciati sono il 9,7% rispetto al 6,2%, che corrisponde alla media nazionale. Nelle scuole secondarie di primo grado, la percentuale si abbassa leggermente al 2,6%, un abbassamento dell’1% rispetto al 2022.

Interessante, però è un altro valore registrato: gli esiti delle prove Invalsi degli alunni in Valle d’Aosta sono stati i migliori rispetto alle altre scuole italiane. Infatti, sembra che i risultati regionali siano decisamente di rilievo rispetto agli altri istituti in Italia, soprattutto valutando i test dei ragazzi dell’ultimo anno delle superiori. Questo report dimostra, da una parte, che sebbene nella regione valdostana ci sia un problema un eccesso di bocciature, dall’altra sembra che il livello di apprendimento dei ragazzi sia comunque positivo.

Nonostante ciò, le valutazioni finali degli studenti valdostani risultano comunque inferiori rispetto alla media nazionale, specialmente se confrontati con gli istituti scolastici del Nord Ovest. Questa considerazione potrebbe far sorgere due riflessioni: in primo luogo si potrebbe pensare che i metodi di giudizio della Valle d’Aosta siano più severi. In secondo luogo, invece, qualcuno potrebbe sollevare interrogativi sull’uniformità di valutazione durante le prove Invalsi. Gli stessi quesiti sono stati portati alla luce da Jean- Pierre Guichardaz, assessore al Sistema Educativo valdostano.

 

 

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