Quattro ragazzi, tutti minorenni, sono stati arrestati con l’accusa di aver distrutto la scuola elementare Leonardo da Vinci, sita a Cellatica, in provincia di Brescia. I quattro – non è stato chiarito se siano o meno studenti – il più grande ha 16 anni, avrebbero dato fuoco a cattedre, banchi e lavagne elettroniche. Distruggendo, di fatto, la scuola. Data la loro giovane età due saranno assegnati ad una comunità, gli altri due, invece, sono finiti agli arresti domiciliari. Ma cosa è successo? E come sono andati esattamente i fatti?
Incendiarono banchi, cattedre e lavagne elettroniche
I fatti si sono svolti lo scorso 18 settembre. I quattro si sono introdotti nell’edificio durante la notte in un fine settimana, quando questa era chiusa e non c’era la possibilità che all’interno vi fosse qualcuno. Quel giorno, avevano pensato bene di ingannare la noia dando fuoco a diversi oggetti presenti a scuola. Avevano iniziato dagli armadietti per poi passare alle lavagne elettroniche. In seguito avevano anche ribaltato i banchi incendiando pure questi. Ingenti i danni provocati dai quattro ragazzi che, si stima, ammontino a circa 350 mila euro. Identificati, sono stati arrestati con l’accusa di aver distrutto la scuola primaria. I reati contestati? Non sono proprio leggeri: si tratta di incendio e danneggiamento.
Arrestati i quattro studenti minorenni
Dati i danni provocati da quella che è stata molto più che una bravata, i locali della scuola erano subito stati dichiarati inagibili. Costringendo docenti e studenti a dover trasferire le attività didattiche nei locali dell’oratorio. Ma i quattro, almeno non tutti, non sarebbero nuovi a tale tipologia di “passatempo”. Due di loro sarebbero anche accusati di aver appiccato un altro incendio, qualche giorno prima di quello che ha interessato la scuola, alle sedie e ai tavoli da esterno di un bar del centro di Brescia. Addirittura uno di loro avrebbe anche aggredito un uomo di sessantacinque anni che prestava servizio, da volontario, nell’oratorio della zona.
Quando i carabinieri sono arrivati nelle loro rispettive abitazioni per procedere al fermo, nelle prime ore del mattino, i quattro erano ancora in giro dalla notte precedente. Ciò non ha evitato, tuttavia, che i militari li attendessero e, con un’ordinanza di custodia cautelare del gip, li conducessero in caserma. I quattro sono stati identificati grazie ad alcune immagini delle telecamere di sicurezza: per cui hanno potuto procedere nei loro confronti a pochissime ore dai fatti.
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