Affrontare il tema della disabilità, soprattutto all’interno dell’ambiente scolastico, richiede oggi più che mai una visione e una freschezza di approccio in grado di restituire agli studenti la possibilità di impegnarsi in maniera concreta e propositiva per costruire tutti insieme una vera realtà di inclusione.
Recentemente, la cronaca ci ha restituito una storia di solidarietà che offre a proposito uno spunto non banale di riflessione e ispirazione, soprattutto in merito alle traiettorie da seguire per vivificare una scuola moderna, in cui la diversità possa diventare una risorsa condivisa, capace di diventare uno spazio aperto di crescita per tutti.
La vera inclusione nasce dall’esperienza e in quest’ottica è scaturita in un gruppo di studenti veneti la decisione di provare sulla propria pelle che cosa significa affrontare la quotidianità su una carrozzina. I gesti più semplici, come muoversi tra i banchi e le sedie in classe, salire e scendere le scale, si sono rivelati ovviamente delle difficoltà enormi, che hanno gettato una nuova luce e aperto una più grande comprensione rispetto alle problematiche di chi ogni giorno deve spostarsi a scuola in sedia a rotelle.
L’inclusione parte dall’esperienza: a Mestre studenti in carrozzina per un giorno
I ragazzi di una scuola media di Mestre, dunque, hanno voluto vivere per un giorno la condizione di un loro compagno disabile: l’iniziativa è stata documentata da TgCom24, che ha diffuso alcuni video in cui gli studenti hanno ammesso le difficoltà di utilizzare la carrozzina, ma hanno anche raccontato come si sono ingegnati per riuscire a divertirsi tutti insieme nonostante gli ostacoli al movimento.
Tutto è partito da una proposta dell’assistente scolastico di uno studente in sedia a rotelle della scuola media “Salvo DʼAcquisto” di Mestre: la famiglia del ragazzo ha accolto con entusiasmo la possibilità di realizzare questo tipo di esperienza e, così, con il supporto di un docente, l’idea è stata sottoposta alla classe.
Provare in prima persona la disabilità per trovare insieme nuove soluzioni condivise di vita a scuola
“All’inizio i ragazzi sono rimasti basiti – ha raccontato un insegnante – poi hanno fatto l’esperienza di muoversi su quattro ruote, grazie alle due carrozzine portate a sorpresa dalla famiglia del loro compagno”: la reazione degli studenti è stata molto matura e positiva, a dimostrazione dell’importanza di veicolare all’interno della scuola momenti concreti di inclusione e accoglimento della diversità.
“Sono bastati cinque minuti per farmi capire quanto fosse difficile andarci. Mi è sembrato di non avere il controllo del mio corpo – ha rivelato una studentessa coinvolta nell’iniziativa – solo gli arti superiori erano utili per questa missione. È un gioco di tecnica e soprattutto d’esperienza. Nel quale bisogna avere fiducia in se stessi e pazienza”.
Mettersi nei panni dell’altro ha aiutato gli studenti ad avvicinarsi in maniera empatica e profonda all’esperienza della disabilità: sperimentare in prima persona le difficoltà ha aperto la mente dei ragazzi e gettato le basi per individuare nuove soluzioni condivise in modo da vivere pienamente l’esperienza scolastica al di là di ogni differenza.