Insegnanti senza retribuzione per due mesi. Le parole di una docente precaria - Studentville

Insegnanti senza retribuzione per due mesi. Le parole di una docente precaria

La testimonianza di una insegnante precaria di origine siciliane: "Abbiamo dovuto chiedere prestiti ad amici e parenti". I problemi della scuola italiana oggi.
Insegnanti senza retribuzione per due mesi. Le parole di una docente precaria

Una situazione senza via d’uscita

Il precariato e la retribuzione non regolare di moltissimi insegnanti, sia di sostegno, sia sia di ruolo sono solo due delle principali problematiche della scuola italiana in questo periodo. Questi “fenomeni” decisamente critici e difficoltosi da gestire sembrano rendere la vita impossibile a decine di docenti sul territorio nazionale. Diverse situazioni sono arrivate a divenire “paradossali”, poiché molteplici insegnanti si sono ritrovati senza stipendio per due mesi consecutivi.

A tal proposito, ha fatto sentire la sua voce una docente precaria, intervistata dal quotidiano La Stampa.

Le dichiarazioni dell’insegnante

Un’insegnante precaria ha spiegato a La Stampa la tragica situazione, identificandosi come “portavoce” temporanea di una categoria in difficoltà, ossia quella dei docenti precari e non solo.

La donna, infatti, ha dichiarato al quotidiano:

“La situazione quest’anno pare sfuggita fuori da ogni controllo da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito e del Mef. Molti colleghi, nominati da Gps, sono rimasti anche loro a bocca asciutta per due mesi. Probabilmente la scuola oggi rappresenta perfettamente le falle in cui vive questo Paese”.

Inoltre, l’insegnante ha proseguito la sua dichiarazione, precisando:

“Si è creata una situazione paradossale in cui gli organi amministrativi responsabili della gestione dei nostri contratti non parlavano tra di loro e noi docenti ci siamo improvvisati tecnici amministrativi per la stipula dei contratti di validazione e trasmissione sul Sidi, il Sistema Informativo dell’Istruzione, un’area riservata in cui sono disponibili le applicazioni per le segreterie scolastiche e gli uffici dell’amministrazione centrale e periferica. Questi uffici hanno il compito di acquisire, verificare e gestire i dati che il sistema informativo raccoglie sui docenti. I ruoli, però, non sono stati comunicati e le scuole non hanno stipulato i contratti in tempo. E così il Mef (NoiPa) non ha acquisito i pagamenti ed è saltato tutto”.

Insomma, sembra che il sistema non abbia funzionato, mettendo in estrema difficoltà una buona parte di insegnanti sul territorio nazionale.

Uno sciopero per protestare

In merito al problema, il Comitato Docenti Vincolati ha organizzato uno sciopero il 23 ottobre 2024  come “provocazione”, con l’intento inoltre di “minacciare” il Mef per una retribuzione entro precisi tempi.

“Come Comitato Docenti Vincolati abbiamo lanciato una provocazione, ovvero uno sciopero generale fatto il 23 ottobre, data in cui normalmente i dipendenti pubblici percepiscono gli stipendi. La minaccia di un papabile sciopero ha sembrato dare i suoi frutti nelle prime 24 ore, tanto che miracolosamente il Mef aveva acquisito i nostri contratti dandoci il contentino di possibili pagamenti il 25 ottobre, salvo poi rimandare ulteriormente la data di riscossione al 28 ottobre. Ho saputo di colleghi davvero in una brutta situazione, che hanno chiesto prestiti ad amici e parenti”.

Queste sono le parole dell’insegnante precaria che ha contribuito a testimoniare, attendendo il “fatidico stipendio” entro qualche giorno. La speranza di decine di docenti è quella che ciò non ricapiti più, ma finché la situazione e i sistemi non cambieranno, il contesto problematico tenderà sempre a riproporsi.

“Molti colleghi continuano a non avere percepito le due mensilità e si teme che il prossimo anno possa riaccadere quanto accaduto nell’avvio di questo anno scolastico. Per questa ragione domani sciopereremo in massa”.

In seguito, sarà previsto un altro sciopero per cercare di cambiare le circostanze, programmato per il 31 ottobre 2024.

Ti potrebbe interessare

Link copiato negli appunti