Il dibattito sull’integrazione delle nuove tecnologie nel sistema educativo italiano è più vivo che mai. Recentemente, il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha delineato una posizione chiara riguardo l’uso dell’intelligenza artificiale e dei dispositivi digitali nelle scuole italiane.
Attraverso una lettera pubblicata su HuffPost, il ministro ha tracciato un percorso che abbraccia l’innovazione tecnologica mantenendo però precise limitazioni sull’uso degli smartphone, specialmente per i più giovani.
Intelligenza artificiale nella scuola
L’intelligenza artificiale rappresenta una priorità fondamentale per il Ministero dell’Istruzione. Valditara ha avviato diverse iniziative, inserendo l’IA nelle linee guida di Educazione civica fin dalla scuola primaria e lanciando una sperimentazione in quattro regioni per supportare i docenti.
Particolarmente significativo è stato l’evento di Milano, primo nel suo genere a livello internazionale, che ha coinvolto 1.500 studenti ed esperti.
Gli smartphone in aula
Il ministro ha inoltre parlato della questione dei dispositivi mobili in classe:
Quello che contrasto è invece l’uso didattico dello smartphone nelle classi fino alla terza media
Questa posizione si fonda su evidenze scientifiche che documentano i potenziali danni all’apprendimento, allo sviluppo neurologico e psicologico dei giovani causati dall’utilizzo precoce e prolungato di dispositivi mobili e social media.
Il ministro ha sottolineato di trovarsi in “nutrita e buona compagnia a livello internazionale” su questa linea.
Nuovi programmi scolastici
Le rinnovate Indicazioni nazionali per la scuola italiana riservano un’attenzione particolare all’Intelligenza Artificiale, introducendo elementi fondamentali di informatica già durante il percorso della scuola primaria. Questa impostazione riflette la chiara volontà del Ministero di preparare adeguatamente gli studenti alle sfide tecnologiche del futuro, mantenendo però un approccio graduale e calibrato in base alle diverse fasce d’età.