L’intelligenza artificiale sta trasformando radicalmente il panorama educativo italiano, introducendo nuovi strumenti e metodologie nel quotidiano degli insegnanti. Questa rivoluzione digitale non è più solo una prospettiva futura, ma una realtà concreta nelle aule scolastiche.
Secondo una recente indagine nazionale condotta da INDIRE in collaborazione con ‘La Tecnica della Scuola’, più della metà dei docenti italiani già utilizza attivamente tecnologie di IA per arricchire e potenziare le proprie lezioni. La ricerca, che ha coinvolto oltre 1.800 insegnanti di ogni ordine e grado tra gennaio e febbraio 2025, rivela un panorama in rapida evoluzione, dove l’innovazione tecnologica si sta progressivamente integrando con i metodi didattici tradizionali.
Dati sull’uso dell’IA in classe
L’indagine nazionale realizzata da INDIRE insieme a ‘La Tecnica della Scuola’ tra gennaio e febbraio 2025 ha coinvolto 1.803 docenti di tutti i gradi scolastici, rivelando uno scenario significativo: oltre il 50% degli insegnanti utilizza regolarmente strumenti di Intelligenza Artificiale nella didattica. Più precisamente, ben 1.035 docenti hanno dichiarato di impiegarla con costanza nelle loro attività.
L’IA viene sfruttata principalmente come supporto alla didattica ordinaria (52,4%) e come modalità compensativa per studenti più fragili (10%). Non si limita però all’insegnamento diretto: il 56,7% dei docenti la utilizza per realizzare relazioni e progettazioni didattiche, mentre il 21,5% se ne serve come “assistente” per la verbalizzazione e stesura dei verbali delle riunioni.
Particolarmente interessante è il profilo degli utilizzatori: si tratta prevalentemente di insegnanti over 50, nell’80% dei casi donne con contratto a tempo indeterminato, che insegnano nella scuola secondaria da almeno 10 anni, spesso in ambito umanistico.
Vantaggi dell’IA nella didattica
Per la maggioranza dei docenti, l’Intelligenza Artificiale rappresenta un valido supporto alle attività didattiche quotidiane. Gli insegnanti la utilizzano principalmente per preparare lezioni, pianificare attività organizzative e costruire simulazioni.
L’IA consente inoltre di simulare dialoghi in lingue straniere e creare test per la verifica immediata delle conoscenze, facilitando anche il processo di valutazione delle competenze degli studenti. Le potenzialità si estendono anche alla stesura di progetti e relazioni non direttamente legate alla docenza.
Criticità e necessità di formazione
Nonostante la diffusione dell’IA tra i docenti, permane una percentuale significativa (14,6%) che non la ritiene utile per migliorare la didattica. Circa un terzo dei partecipanti alla ricerca dichiara di non utilizzarla affatto, evidenziando un divario digitale nel corpo insegnanti.
Chi già impiega questi strumenti utilizza prevalentemente versioni gratuite, limitandosi a funzionalità di base. Secondo la rilevazione, il 75% dei docenti ritiene che i colleghi non utilizzatori siano privi delle competenze necessarie e necessitino di formazione specifica. Emerge anche la preoccupazione relativa alle implicazioni etiche: gli insegnanti sottolineano l’importanza di educare gli studenti ai limiti tecnici dell’IA e al rischio che possano “dare credito a risultati non sempre attendibili”, promuovendo un approccio consapevole e riflessivo verso questi strumenti.