Le polemiche dopo il match di pugilato
Nelle ultime settimane se ne è fatto un gran parlare. Il tutto è venuto fuori a seguito del match di pugilato femminile disputato, durante le Olimpiadi di Parigi, tra l’italiana Angela Carini, pugile italiana di talento e più volte medagliata a livello internazionale, e l’algerina Imane Khelif, promettente atleta algerina già nota per le sue vittorie nel circuito internazionale.
L’incontro si era concluso con la vittoria di Khelif a seguito del forfait di Carini, ed aveva suscitato parecchie polemiche tra gli addetti ai lavori, i fan del pugilato e, diciamolo pure, anche tra chi in proposito non aveva poi tutta questa cognizione di causa. Le circostanze del ritiro di Angela Carini, infatti, avevano alimentato discussioni riguardo l’intersessualità dell’atleta algerina. Ma cosa significa? Per capirlo meglio dobbiamo chiarire cosa significa intersex.
Cosa vuol dire intersex
Il termine “intersex” si riferisce alla condizione per la quale una persona nasce con caratteristiche sessuali (genitali, gonadi o cromosomi) che non rientrano nelle tipiche definizioni di “maschile” o “femminile”. Così come riporta Wikipedia: secondo l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, le persone intersessuali hanno un corpo che “non corrisponde alla definizione tipica dei corpi maschili o femminili”.
Le suddette caratteristiche possono includere un mix di caratteristiche biologiche che possono rendere difficile categorizzare il sesso della persona come esclusivamente maschile o femminile alla nascita. Gli individui intersex, infatti, possono presentare una varietà di combinazioni di caratteristiche fisiche. Ad esempio, una persona può avere cromosomi che normalmente si associano al sesso maschile (XY), ma avere genitali che sembrano più femminili, oppure può avere un mix di tessuti ovarici e testicolari.
L’intersessualità comporta per forza di cose una serie di difficoltà che riguardano l’identità di genere e la pressione sociale per il “dover” per forza conformarsi a categorie sessuali binarie. Anche perché, l’intersessualità non può essere acquisita. Fortunatamente, negli ultimi anni, ci sono stati una sempre maggiore consapevolezza e sostegno per i diritti delle persone intersex. Ad iniziare dall’opposizione a interventi medici non necessari sui neonati per “normalizzare” i loro corpi.
Intersessuale e transgender, qual è la differenza?
A riguardo c’è molta confusione, perché entrambi i termini descrivono due concetti riguardanti il sesso e l’identità di genere. Che, però, sono distinti.
Intersessuale si riferisce, come abbiamo appena visto, a persone nate con caratteristiche sessuali che non rientrano nelle tipiche categorie di maschio o femmina. Ad esempio, possono presentare una combinazione di tratti biologici maschili e femminili, o variazioni riguardanti i cromosomi o gli organi riproduttivi. Il termine riguarda quindi una condizione fisica e biologica.
Transgender, invece, descrive persone la cui identità di genere (il senso di sé come uomo, donna, entrambi, nessuno o altro) differisce dal sesso assegnato loro alla nascita. Ad esempio, una persona assegnata come maschio alla nascita potrebbe identificarsi e vivere come una donna, o viceversa. Essere transgender riguarda quindi l’identità di genere, che è un concetto psicologico e sociale, piuttosto che una condizione fisica. Il termine opposto è cisgender, che identifica, invece, tutte le persone la cui identità di genere corrisponde al sesso e al genere assegnato alla nascita.
Le polemiche su Imane Khelif
Per concludere l’argomento, dobbiamo tornare alla premessa iniziale, ovvero le polemiche riguardanti Imane Khelif. L’atleta, era stata squalificata dai Campionati mondiali di pugilato dilettanti femminile nel marzo 2023 per non aver superato un generico “test di idoneità”. In sostanza, i suoi livelli di testosterone erano troppo alti per competere nel campionato femminile. Ha invece avuto il via libera per le Olimpiadi 2024 in quanto, il Comitato Olimpico Internazionale, ha decretato che l’atleta soddisfaceva tutti i requisiti per partecipare ai giochi olimpici di Parigi. Superando i test di idoneità di genere e provando come non sia una persona transgender.
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