La preside va controcorrente: non promuove la sua scuola
Solitamente, i dirigenti scolastici durante i consueti Open Day organizzati nei propri istituti tendono a promuovere quella scuola come la migliore nella zona in cui iscriversi. Si sa che aver un alto numero di iscritti è spesso indice di prestigio e di vanto, non solo per lo specifico comprensorio scolastico, ma anche per presidi e insegnanti. Non sempre, però, è così. C’è qualcuno che è andato controcorrente: è il caso della preside di un liceo di Bari, ossia Tina Gesmundo.
Le dichiarazioni della dirigente all’Open Day della scuola
Al liceo “Salvemini” di Bari è accaduto un fatto particolare in occasione dell’Open Day. Mentre c’è chi tende ad esaltare la propria scuola, c’è anche chi non fa proclami ed esaltazioni. E’ il caso di Tina Gesmundo, preside della scuola superiore in questione, la quale ha dichiarato che non deve essere lei a convincere i genitori a scegliere l’istituto in cui lei stessa è in carica.
Le sue parole sono risuonate come “scomode e sorprendenti“, ma chiaramente reali e ricche di verità. Rapportandosi con i genitori, la Gesmundo ha evidenziato come sia complicato il rapporto tra la scuola e i genitori dei ragazzi. Questi ultimi non accettano una possibile insufficienza che i docenti assegnano agli alunni. Quello che fa scalpore è che tale concetto sia uscito durante l’Open Day, ossia in un giorno in cui tutto dovrebbe essere perfetto, bellissimo e “tirato a lucido”, con l’obiettivo di catalizzare l’attenzione dei futuri studenti.
Ecco le affermazioni di Tina Gesmundo:
“Non sono qui per convincere a iscrivere i ragazzi al mio istituto, io non vendo detersivo. Da mesi non faccio altro che risolvere problemi di genitori che non accettano nemmeno il 5. Nelle prime classi abbiamo dei segnali di disfunzioni, ragazzi che prendono in giro i più fragili o fotografano le targhe delle auto dei docenti”.
Inoltre, la preside ha aggiunto rivolgendosi ai genitori:
“Ascoltate i vostri figli ad avere cura di sé e degli altri anziché inculcare loro il mito del successo e del denaro”.
Il tema del bullismo e delle intimidazioni
La stessa preside ha parlato apertamente di bullismo e di episodi intimidatori verso i docenti, da parte dei ragazzi con l’appoggio delle loro famiglie. Sempre durante l’Open Day, la Gesmundo, con coraggio, ha espresso la sua opinione sui metodi educativi utilizzati dai genitori. Oggi, si tende ad anteporre il proprio ego mettendo in secondo piano la crescita e la capacità di apprendere. Vivendo con l’idea del raggiungimento di un successo attraverso il denaro, la Gesmundo ha così lanciato un monito alle famiglie:
“Siamo una scuola onesta, verrete ripagati con la stessa moneta”.
Ciò significa che se i ragazzi crescono senza i veri valori e con una famiglia che ha incapacità educativa, il rischio di abbandono dei figli verso i genitori sarà molto elevato.
L’intervento della donna ha suscitato molto scalpore, attirando l’interesse dei principali media nazionali. Ha, però, lasciato sicuramente diversi spunti di riflessione.