A luglio sarà definito il sistema nazionale di autovalutazione delle scuole dell’Istituto Invalsi per l’anno scolastico 2014/2015. Questo sistema di valutazione previsto dal decreto 80/2013 prevede un percorso di valutazione del sistema scolastico che obbligherà le scuole ad autovalutarsi nel corso degli anni: più nello specifico, a partire dall’inizio dell’anno scolastico 2014/2015 fino al 2018.
Da settembre 2014 le scuole saranno quindi obbligate a seguire le direttive dell’Invalsi per valutare il proprio piano dell’offerta formativa, il lavoro degli insegnanti e le politiche scolastiche, ma non – in questo caso – gli studenti. E’ importante precisare che ad essere sottoposti a giudizio non saranno quindi né la carriera scolastica dei ragazzi né i docenti, ma solamente il lavoro di questi ultimi.
Il MIUR (il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca) sta operando il più velocemente possibile per fare in modo che la direttiva per le scuole venga firmata dal Ministro Giannini entro la fine di luglio. Lo stesso Ministro conferma quanto scritto prima: saranno esclusi dall’autovalutazione i voti e i giudizi degli alunni di ogni scuola e anche le opinioni dei loro genitori. Se tutto andrà secondo quanto stabilito dal Ministero dell’Istruzione, a settembre gli istituti dovranno iniziare ad autovalutare il loro percorso in base a quanto sottoscritto nel Regolamento sul Sistema Nazionale di Valutazione, creando un piano scolastico di valutazione che dovrà seguire gli indicatori essenziali per l’autovalutazione forniti dall’Istituto Invalsi. Primi fra tutti, i risultati effettivamente raggiunti in rapporto agli obiettivi di miglioramento stabiliti a settembre 2014, elaborati in base ai risultati di apprendimento degli studenti e alle politiche scolastiche interne. Ogni scuola potrà poi integrare altri elementi da loro ritenuti essenziali per una migliore e più completa autovalutazione. Per raggiungere le mete prefissate dal piano di miglioramento scolastico, potrebbe essere necessario per gli insegnanti seguire un corso di aggiornamento appositamente creato in base agli obiettivi che ogni scuola si è preposta. Questi corsi, se ritenuti necessari e quindi attivati, vedranno la partecipazione dell’Indire (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione, e Ricerca Educativa), delle università e degli istituti di ricerca. Oltre al controllo (e aiuto) di queste organizzazioni interne al sistema scolastico, nel corso dell’autovalutazione le scuole saranno anche controllate da un organo esterno appositamente creato che monitorerà i dati forniti dalle scuole.
L’Istituto Invalsi ha voluto escludere da questa valutazione gli studenti e i loro genitori per evitare, perlomeno nella fase iniziale di questo percorso di autovalutazione, che questi assegnassero alla scuola frequentata un giudizio troppo soggettivo, basato sui voti dell’alunno nella scuola frequentata. Non sono però esclusi totalmente: le opinioni di studenti e genitori saranno tenuti in considerazione per avere informazioni supplementari sull’andamento del sistema scolastico. Entro i termini del calendario scolastico 2017/2018 ogni scuola dovrà rendere conto del proprio andamento, presentando i dati raccolti nel corso degli anni sugli obiettivi prefissati.