Se non si conosce l’italiano, nessuna Cittadinanza per gli stranieri
Dopo numerosi confronti politici, Giuseppe Valditara ha confermato una procedura determinante dello Ius Scholae: per gli studenti stranieri occorre conoscere la lingua italiana per ottenere la Cittadinanza. In vista di ciò, il Governo Meloni ha già pensato a incaricare degli insegnanti per il 2025, con l’intento di istruire i bambini e i ragazzi stranieri alla lingua italiana per l’ottenimento della stessa Cittadinanza.
Le dinamiche dello Ius Scholae secondo Valditara
A sostenere il processo di integrazione previsto dal Governo capitanato dal partito Fratelli d’Italia è lo stesso Valditara che ha esortato altri politici ad assecondare la decisione, tra cui il leader di Forza Italia Antonio Tajani, il quale era d’accordo per un percorso di integrazione differente per i ragazzi stranieri.
Infatti, Tajani ha sostenuto la proposta di concedere la Cittadinanza italiana a giovani figli di famiglie straniere che avessero frequentato le scuole elementari, medie e i primi due anni di superiori. Ciò porterebbe i bambini e ragazzi non italiani ad ottenere la Cittadinanza prima dei diciotto anni di età, indipendentemente dal livello di conoscenza della lingua del Paese.
L’obiettivo di di Valditara e del Governo Meloni è quello di attuare procedure di integrazione per gli stranieri più efficaci possibili, andando a valorizzare, inoltre, il lavoro dei docenti che eserciteranno la loro professione per insegnare la lingua italiana agli stranieri.
L’intervista a Valditara sullo Ius Scholae
L’8 dicembre 2024, Giuseppe Valditara è stato invitato nella trasmissione “In altre parole” su La 7 condotta da Massimo Gramellini, per parlare proprio dello Ius Scholae. Durante l’intervento, il Ministro del MIM ha specificato:
“Prefisso un discorso di vera integrazione: abbiamo il problema della dispersione scolastica degli studenti stranieri che è sopra il 30%. Un terzo di loro significa non avere futuro”.
A tal proposito, Valditara ha evidenziato la necessità di attuare procedure specifiche per limitare ed evitare il problema della notevole dispersione scolastica tra gli studenti stranieri, soprattutto in tempi brevi.
Inoltre, il Ministro ha aggiunto:
“Abbiamo stanziato 13 milioni di euro per corsi potenziati di italiano. Dal prossimo anno saranno assunti docenti di italiano formati per insegnare la nostra lingua e la nostra cultura, per finalmente integrarli e dare loro la Cittadinanza”.
La speranza è che con una collaborazione politica e “apertura” a nuove strategie rispettose ed efficaci per il benessere e la formazione dei ragazzi stranieri si arrivi a buoni risultati nei tempi previsti.