JESSICA JONES: 5 PUNTI DEBOLI DELLA SERIE TV. Presentata come uno dei contenuti esclusivi per i nuovi abbonati di Netflix, la serie tv Jessica Jones è la seconda incursione della nota piattaforma di streaming nell'universo Marvel dopo il grande successo di Daredevil. Il progetto dei produttori in realtà è, però, ancora più ampio di così: dopo due ulteriori stagioni dedicate a Luke Cage e Iron Fist verrà proposta una miniserie finale intitolata The Defenders, in cui tutti i supereroi verranno riuniti. Su Jessica Jones in particolare ci sono grandissime aspettative, trattandosi della prima serie tv Marvel interamente incentrata su una donna, una novità in un mondo famigerato per il maschilismo imperante.
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JESSICA JONES: LA SERIE TV NETFLIX CI CONVINCE? Netflix ha scelto di pubblicare i 13 episodi di Jessica Jones nello stesso momento e ciò vuol dire che in tanti hanno ormai completato la visione. I giudizi sono stati più che soddisfacenti e le prime recensioni hanno premiato l'esperimento. Eppure non proprio tutti sono rimasti entusiasti del risultato finale.
Tra quei pochi ci siamo anche noi, in effetti. Qui di seguito vi spieghiamo i 5 motivi per cui non è così indispensabile vedere Jessica Jones, pur non potendola definire di una brutta serie.
Problemi narrativi: la storia verte sullo scontro tra Jessica e la sua nemesi Kilgrave, l'uomo in grado di esercitare un controllo mentale praticamente senza limiti. A seguito del loro primo incontro Jessica è rimasta fortemente traumatizzata per gli abusi terribili che ha dovuto subire, un'esperienza che l'ha lasciata in balia di ansia, paure e insicurezza. Il punto debole del progetto risiede proprio in questa premessa: a parte la (non troppo originale) storia d'amore con Luke Cage, nella serie c'è veramente poco altro. Stiamo parlando di quasi 13 ore nelle quali il centro nevralgico della storia, il confronto tra protagonista e antagonista, viene continuamente rimandato a favore di relazioni tra i restanti personaggi non proprio esaltanti.
Tono e ritmo: Tutto ciò che non sarebbe un problema di per sé, se l'atmosfera di Jessica Jones riuscisse ad avvincere lo spettatore. Invece tra il noiosissimo lavoro investigativo di Jessica, le altrettanto massacranti sottotrame (Hope, l'avvocatessa e il suo divorzio, la tediante storiella tra Trish e Simpson) e un ritmo che rifiuta di alzarsi persino nei momenti più concitati si corre il rischio di addormentarsi. Il tono cupo, rotto saltuariamente da qualche battuta, in realtà potrebbe anche essere funzionale alla serietà della vicenda, ma allora si sarebbe potuto cercare di ridurre il numero di episodi eliminando eventi e digressioni inutili, dando così un ritmo più consono alla narrazione seriale.
Attori, personaggi e scrittura: intendiamoci, Krysten Ritter è brava, davvero, ma non poi così tanto brava da farci apprezzare una figura che, a conti fatti, non esce troppo dallo stereotipo della donna dura ma di buon cuore che affronta la vita con cinismo. David Tennant è invece un buon Kilgrave, istrionico nei panni di uno psicopatico che sfiora le tinte horror, mentre il Luke Cage di Mike Colter è probabilmente fin troppo squadrato e prevedibile anche nelle sue sfumature psicologiche. Da dimenticare del tutto, infine, i monodimensionali Trish, Simpson e Jeri (Carrie-Ann Moss è davvero sprecata, peccato).
Budget risicato: ok, Jessica Jones è una serie realistica che si ispira più al noir che ai film deli Avengers, e quindi il realismo è fondamentale. Tutto ok, ma ciò non toglie che ogni tanto qualche momento da sospensione dell'incredulità sarebbe stato gradito e opportuno dato che i personaggi possiedono poteri speciali. Invece non riusciamo a vedere neanche un'inquadratura dei lunghi balzi di cui è capace Jessica, per non parlare della sua super-forza, sottolineata giusto da qualche vetro infranto (merito della pigrizia degli sceneggiatori che forse si sono ispirati ai film di Bud Spencer e Terence Hill).
Sottotesto e buchi narrativi: non vogliamo rovinarvi il finale per cui non entreremo nello specifico, ma in una vicenda del genere ci si aspetterebbe qualcosa di diverso dal semplice ricorso alla “forza di volontà” come mezzo per affrontare Kilgrave. Spoiler a parte, Jessica Jones è una serie che coraggiosamente sviluppa un sottotesto riguardante gli abusi fisici e psicologici che subiscono alcune donne (ma non solo): l'intento è senz'altro lodevole, eppure in più di una circostanza ciò sembra più un pretesto per giustificare la stasi narrativa e le svolte di sceneggiatura improbabili piuttosto che un obiettivo da raggiungere.
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