Il Doodle di oggi celebra il pittore olandese Johannes Vermeer. Considerato uno dei più grandi artisti dell’età dell’oro olandese, ci sono voluti secoli affinché gli storici dell’arte riscoprissero il suo talento e il suo tocco delicato. Perché Google ha deciso di celebrarlo proprio oggi? Perché il 12 novembre coincide con il 26° anniversario dell’inaugurazione di una mostra alla National Gallery of Art di Washington DC con 21 delle sue 35 opere esistenti.
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Chi è stato Johannes Vermeer
Johannes Vermeer nasce a Delft, nei Paesi Bassi, nel 1632. Non si sa molto dei suoi inizi, ma alcuni suoi primi dipinti fanno presumere che inizialmente aspirasse a diventare un pittore storico. Le sue opere sono famose in quanto in esse è riuscito a catturare comunissime scene di vita quotidiana svolte negli ambienti domestici impreziosendole con squisiti dettagli. L’artista è particolarmente rinomato per i forti contrasti creati dall’abile uso di luci e ombre e per la sempre corretta prospettiva.
Si sa che prima del 1650 iniziò a dipingere interni sottilmente illuminati con una simbologia intricata, uno stile caratterizzato da motivi tradizionali olandesi che divennero il suo segno distintivo. E’ riuscito a catturare il luogo comune con dettagli radiosi e squisiti, creando capolavori. Il suo capolavoro è sicuramente “La ragazza con l’orecchino di perla” (1665) esposto attualmente al museo Mauritshuis a L’Aia, nei Paesi Bassi. Diverse sono le tesi sulla sua opera: alcuni storici dell’arte ritengono che abbia dipinto molti dei suoi quadri ricorrendo alle immagini proiettate da una camera oscura. Non ci sono, tuttavia, tesi a sostegno di questa ipotesi.
Il doodle di Google per Vermeer
Il doodle che Google ha voluto dedicare al grande pittore, racchiude tre dei suoi dipinti più belli. A partire da sinistra, si tratta di “L’allegoria della pittura”, “Donna che scrive una lettera, con la sua cameriera” e “Ragazza che legge una lettera a una finestra aperta”. A proposito di quest’ultima, nel 1979 vi venne scoperto un Cupido nascosto. Solo nel 2017 si giunse alla convinzione che questo fosse stato coperto da un altro pittore al fine, probabilmente, di demistificare Vermeer e la sua opera.
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