Lui si chiamava Silvio Michieletto, ed è stato un insegnante di religione che ha perso la sua personale lotta contro il cancro. La malattia ne ha provocato la prematura scomparsa a soli 62 anni. Il professore, sapendo che avrebbe lasciato a breve i suoi studenti, ha voluto congedarsi con una commovente lettera/testamento a loro rivolta. Una lettera che non può fare altro che far riflettere, e far pensare al professore con simpatia e rispetto.
La commovente lettera del professore di religione morto
La missiva, che Michieletto ha lasciato agli studenti di ben 21 classi, è una sorta di saluto alla vita. L’uomo è venuto a mancare lo scorso 10 dicembre, era malato da un anno. Grande il dispiacere a scuola, tra gli alunni e i colleghi.
“Io sento in me la danza della Vita e voglio invitarvi a danzare con me.” Si legge tra le righe della preziosa lettera. Così come si legge il ringraziamento del docente ai suoi alunni, che avevano girato un video, a lui indirizzato, per trasmettergli il loro affetto e sostenerlo nella battaglia che stava portando avanti.
E ancora:
“Ho sempre cercato di stare al passo, di essere all’altezza, perché per me era ed è improntate creare un ambiente umano di ascolto e di comprensione. Così anche in questo momento invito tutti a danzare con me la danza della Vita, perché come dice il Cantico dei cantici “più forte della morte è l’amore e le grandi acque non prevarranno”‘.
“Era un uomo carismatico”
Significativo anche il commento da parte della dirigente scolastica, che ricordando il professore lo ha definito in una nota ufficiale “un uomo carismatico, sensibile e capace di entrare nei cuori degli studenti“. E che ha sottolineato come “lascerà una importante testimonianza di vita in tutti i suoi allievi di ieri e di oggi che con amore ha aiutato a crescere, e nei colleghi che hanno avuto modo di conoscerlo ed apprezzarlo in questi anni”. La docente si auspica che gli giunga l’affetto di tutti e che lo accompagni in questo suo ultimo viaggio.
Michieletto si era laureato in teologia e da ben 27 anni insegnava al Liceo Artistico di Treviso. In concomitanza prestava la sua opera presso i Centri di ascolto a disposizione dei ragazzi in difficoltà o in situazioni di disagio. Era benvoluto da tutti, tanto che molti suoi vecchi alunni ne serbano ancora oggi un ricordo speciale anche a distanza di parecchi anni.
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