Avrebbe potuto essere un’esperienza formativa di grande valore, eppure 5 studenti non hanno potuto coglierla per il costo elevato. Stiamo parlando di una gita scolastica organizzata dal liceo Classico Colombo di Genova alla volta nell’Irlanda, dove gli studenti avrebbero potuto frequentare una scuola in lingua e avrebbero vissuto una settimana presso una famiglia locale. Ma così non è stato, o almeno non per tutti dato che ben 5 alunni hanno dovuto rinunciare in quanto le loro famiglie non potevano permettersi di sovvenzionarla. La somma che avrebbero dovuto sborsare, del resto, non è irrisoria, si tratta di ben 1000 euro. Cifra che per molte persone corrisponde a poco meno dello stipendio di un mese, e che in famiglie con più di un figlio può pesare come un macigno.
La gita costa troppo, 5 studenti restano a casa
La vicenda solleva importanti questioni riguardanti l’accesso all’istruzione e la disuguaglianza economica tra gli studenti. È giusto che gli alunni di qualsiasi classe sociale abbiano la stessa opportunità di partecipare a viaggi d’istruzione e altre attività formative, indipendentemente dalla propria situazione economica. E che di conseguenza le scuole pubbliche adottino politiche che garantiscano l’accesso a tali opportunità a tutti gli studenti. A quanto dichiarato dal coordinatore metropolitano del sindacato degli studenti, Francesco Devoti:
“La cifra sicuramente non è elevata per l’esperienza in sé, visto che comprende anche l’aereo, ma lo diventa per un’attività che rientra tra le attività formative della scuola pubblica, che non possono essere un privilegio non accessibile a chi non ha i mezzi economici. In questo modo, gli ultimi resteranno gli ultimi, se i primi sono irraggiungibili“.
Rincara la dose Cesare Barbano, responsabile organizzazione della Rete di Genova, che ha dichiarato “L’istruzione non deve essere un privilegio di pochi e poche, ma un diritto di tutti”.
La reazione degli studenti
Tanta la delusione per la decisione del collegio docenti di limitare i viaggi d’istruzione solo a coloro che possono permetterselo. Hanno sottolineato come tale scelta rifletta una visione classista della scuola e mostri una mancanza di attenzione verso gli studenti meno abbienti. Insomma, una vera ingiustizia. I ragazzi sostengono che non si possa rimanere in silenzio di fronte a queste disuguaglianze e che la scuola pubblica non possa permettersi di privare alcuni studenti di queste esperienze formative.
Di fronte alle lamentele degli studenti il dirigente scolastico non è rimasto in silenzio. Ha risposto sottolineando come il viaggio d’istruzione in questione non sia da considerarsi come una normale gita scolastica. Si tratta, bensì, di un soggiorno linguistico a tutti gli effetti e, di conseguenza, il costo è necessariamente più elevato. Ha anche precisato che la somma richiesta sia in linea con il prezzo di mercato per questo tipo di servizio.
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