La lezione di storia di prof Barbero e l'allarme: 'come nel 1914'

La lezione di storia di prof Barbero e l'allarme: 'come nel 1914'

Il professor Alessandro Barbero, noto storico, ha lanciato un forte monito sul parallelo tra la nostra epoca e gli anni che precedettero la Prima guerra mondiale.
La lezione di storia di prof Barbero e l'allarme: 'come nel 1914'

Il professor Alessandro Barbero, noto storico e divulgatore, ha recentemente lanciato un forte monito durante la manifestazione contro il riarmo europeo tenutasi a Roma. Nel suo videomessaggio, Barbero ha tracciato un inquietante parallelo tra la nostra epoca e gli anni che precedettero lo scoppio della Prima guerra mondiale nel 1914.

“A noi storici spesso chiedono: ma l’epoca nostra che stiamo vivendo a quale periodo del passato assomiglia?”, ha esordito lo storico, rispondendo con una riflessione che merita particolare attenzione da parte delle nuove generazioni. Il paragone con il periodo pre-bellico non è casuale e porta con sé implicazioni preoccupanti sul futuro che ci attende.

Contesto storico

Nel 1914, come sottolineato da Barbero, l’Europa usciva da un lungo periodo di pace tra le grandi potenze, ignorando però le guerre balcaniche e coloniali. Una situazione che rispecchia l’attualità. Le alleanze create per sicurezza finirono per destabilizzare il continente, con la Germania che si sentì accerchiata, innescando una dinamica fatale.

Influenza della letteratura e opinione pubblica

Barbero evidenzia come nell’epoca pre-bellica circolasse ampiamente la “letteratura dell’invasione“, romanzi che vendevano milioni di copie alimentando paure collettive. Queste opere proponevano sempre lo stesso messaggio: “il nostro Paese è debole, circondato da nemici, dobbiamo riarmarci”.

L’opinione pubblica, intossicata da questi messaggi allarmistici, iniziò a richiedere maggiore sicurezza, armamenti e alleanze, creando pressioni sui governi che contribuirono alla spirale di tensione.

Dinamiche del riarmo e delle alleanze

Nel suo intervento, Barbero ha messo in evidenza il paradosso del riarmo come fenomeno che, anziché garantire sicurezza, alimenta tensioni. Nei cinque anni precedenti la Prima guerra mondiale, le potenze europee aumentarono le spese militari del 50%, illudendosi di raggiungere maggiore protezione.

Questo meccanismo creò un circolo vizioso: ogni nazione desiderava superare militarmente le altre, generando una competizione senza fine. La Germania, sentendosi accerchiata prima dall’Inghilterra e poi dalla Francia, investì massicciamente negli armamenti fino a quando Helmuth von Moltke dichiarò: “Adesso siamo pronti alla guerra, e prima è e meglio è”, temendo che gli avversari diventassero ancora più potenti.

Le alleanze, nate come strumento difensivo, finirono per creare effetti inaspettati, trasformandosi nel detonatore che trascinò i paesi coinvolti nel conflitto alla prima scintilla nei Balcani.

Il messaggio e le riflessioni di Barbero

Barbero conclude il suo intervento con una riflessione cruciale: nonostante le differenze tra le epoche, dipenderà essenzialmente da noi evitare che la nostra epoca ripeta gli errori del passato. L’allarme è chiaro: dobbiamo impedire che il presente assomigli troppo al periodo che precedette il suicidio dell’Europa nel 1914.

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