Del caso della professoressa Sabina Tuzzo, docente di lingua e letteratura latina all’Università del Salento, che è stata sospesa dal suo incarico per 4 mesi con annessa interruzione della retribuzione ne abbiamo parlato giusto ieri. Ma ciò che è venuto fuori nelle ultime ore è un altro particolare che avrebbe indotto l’ateneo a prendere la non facile decisione. Oltre ad insultare gli studenti durante gli esami universitari, rendendo loro lo svolgimento della prova più gravoso di quanto non fosse, avrebbe portato con sé, in tali occasioni, anche il marito. Approfondiamo quanto le viene contestato.
La prof sospesa portava il marito agli esami
L’importante decisione presa dal consiglio di amministrazione dell’Università del Salento è stata inflitta dopo che una commissione disciplinare ha analizzato la situazione, prendendo in considerazione una lettera inviata da alcuni studenti al rettore e alla ministra dell’Università. In questa gli studenti avevano riportato presunti comportamenti inappropriati da parte dell’insegnante, che avevano avuto un impatto negativo sulla loro salute mentale, tanto da spingere alcuni di loro a cercare sostegno psicoterapeutico. Nella stessa lettera di denuncia, gli studenti hanno riferito di comportamenti inappropriati da parte della professoressa.
In particolare, il fatto che agli esami condotti dalla Tuzzo, sarebbe stato presente anche il marito. Anch’egli ex docente dell’Università del Salento ma senza più l’autorizzazione per farlo. La donna avrebbe permesso all’uomo, oramai in pensione, di continuare ad interrogare nonostante non potesse più farlo. Circostanza, questa, definita inammissibile dal rettore. La donna continua a respingere le accuse rivoltegli ad eccezione della presenza del marito, che ha confermato come vera. A riguardo ha anche detto che il coniuge avrebbe interrogato alcuni studenti ma su loro richiesta.
Le testimonianze degli studenti vessati durante gli esami
Nel frattempo, sui giornali continuano a venire fuori dure testimonianze da parte degli studenti vessati ed umiliati durante gli esami dalla professoressa attualmente sospesa. C’è chi ha dichiarato di essere stato letteralmente insultato e chi è stato bocciato dopo solo un minuto e mezzo per il fatto di non ricordare un verbo. Qualcuno ha anche dichiarato di essere stato respinto perché, durante l’interrogazione, la professoressa fingeva di non sentire le sue risposte.
Intanto, non si sbottona troppo l’Ateneo: in una nota diffusa ieri dall’Ufficio Comunicazione dell’Università del Salento si legge:
“In merito alle recenti notizie pubblicate sulla stampa relative a procedimenti disciplinari che coinvolgono docenti dell’Università del Salento, per la natura stessa di tali procedimenti l’Ateneo non può fornire alcuna informazione, a tutela della riservatezza delle persone coinvolte e per l’esigenza di preservare il sereno svolgimento delle attività istituzionali”.
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