La Sapienza: scontri tra collettivi studenteschi e studenti di Azione Universitaria - Studentville

La Sapienza: scontri tra collettivi studenteschi e studenti di Azione Universitaria

Proteste e scontri aggressivi tra gruppi studenteschi di sinistra e destra per le vie di Roma, in vista delle elezioni studentesche a La Sapienza. Le opinioni dei rappresentanti e di FDI.
La Sapienza: scontri tra collettivi studenteschi e studenti di Azione Universitaria

A Roma scontri tra studenti per “motivi politici”

Giovedì 21 novembre 2024, l’Università La Sapienza di Roma è stata teatro di scontri tra fazioni studentesche. Il pretesto sono state le nuove elezioni degli studenti, tra chi cercava di promuovere i propri candidati mediante volantinaggio e chi voleva impedirne l’azione. Le due parti di sinistra e destra sono entrate in contatto dando vita a momenti di tensione e lancio di oggetti, durante il quale una guardia ha riportato ferite in seguito a lanci di bottiglie.

Come si sono svolti i fatti

Già nel pomeriggio precedente si erano viste le prime avvisaglie, alcuni gruppi di studenti davanti alla Facoltà di Giurisprudenza avevano organizzato dei cori e la distribuzione di volantini a sostegno dei candidati di destra. All’interno dell’edificio erano presenti gli studenti dei collettivi, i quali, una volta usciti sono venuti allo scontro con gli opposti rivali.

Il giorno seguente, gli scontri sono proseguiti spostandosi verso la Facoltà di Farmacologia e di Economia, dove le due fazioni sono entrate in contatto. Gli studenti di sinistra hanno teso un blocco ai ragazzi di destra, impedendo loro di lasciare l’ateneo per far ritorno nelle proprie residenze. Solo l’intervento delle Forze dell’Ordine, chiamate da alcuni militanti di destra, hanno reso possibile l’uscita dei ragazzi dall’università.

In seguito, la parte dei collettivi studenteschi di sinistra ha improvvisato un corteo contro il Fascismo, raggruppando un centinaio di adepti, che si sono uniti tra le vie intorno all’ateneo. Inoltre, un piccolo comizio è andato in scena sui gradoni della Facoltà di Giurisprudenza, sempre organizzato da militanti di sinistra.

A un certo punto è comparso uno striscione con scritto: “Fuori i Fascisti e Guardie dall’università“. Durante l’assemblea in corso, sono molti gli studenti che hanno ribadito come l’Università La Sapienza e la Facoltà di Giurisprudenza dovranno restare sempre antifasciste. Per la precisione, stando a quanto dichiarato da alcuni rappresentanti dei “collettivi” di sinistra, a fare da contraltare, vi era la presenza anche di altri gruppi e non solo di Azione Studentesca. Le parti in più erano, infatti, nuove realtà neo-fasciste che non erano riconducibili all’università.

La richiesta degli studenti all’Università

Alcune richieste sono arrivate sulla scrivania della rettrice Antonella Polimeni e a Oliviero Diliberto, preside della Facoltà di Giurisprudenza. Da un lato la richiesta di una parte di studenti di liberare l’università dalla presenza di militanti di destra, dall’altro la protesta dei ragazzi di Azione Universitaria, vittime di una aggressione perpetrata dai gruppi collettivi di sinistra, anche se sono stati individuati molti aggressori che non appartenevano all’ateneo.

Ecco le parole di Francesco Todde, presidente di GNR (Gioventù Nazionale Roma):

“Atti di violenza e intimidazione inaccettabili che rappresentano un attacco non solo alla libertà di espressione e di partecipazione democratica, ma anche alla serenità della vita accademica. Non è tollerabile che un’università, luogo per eccellenza di confronto e dialogo civile, venga trasformata in un teatro di aggressioni e sopraffazioni”. 

Inoltre, si è espresso anche Andrea De Priamo, senatore di FDI:

“Che a degli studenti di Azione universitaria sia stato impedito l’accesso da parte dei collettivi durante lo svolgimento delle elezioni per le rappresentanze studentesche pone un problema di tenuta della nostra democrazia”.

Sicuramente l’università è luogo di cultura, di crescita e di apprendimento. La presenza di politica che sfocia in violenza non traccia di certo un quadro accattivante e stimolante per chi vuole proseguire i propri studi nel migliore dei modi. Inoltre, episodi come quelli descritti contribuiscono a ledere l’immagine degli atenei e della scuola italiana.

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