La storia infinita dei Pinguini Tattici Nucleari: uscita
È uscito lo scorso 28 agosto “La Storia Infinita“, il nuovo singolo di Pinguini Tattici Nucleari, dopo una prima parte di anno ricca di grandi successi, dal terzo posto alla 70sima edizione del Festival di Sanremo ai primi posti delle classifiche radio e di vendita fino ai numerosi Dischi D’Oro e di Platino.
La storia infinita dei Pinguini Tattici Nucleari: significato
“Una canzone che immagina un’ipotetica estate che non c’è, che manca. E la sua mancanza porta a rifugiarsi nelle emozioni del passato, nei ricordi di quel che è stato, perdendosi nelle memorie ma allo stesso tempo imparando a godersi quel che c’è, attimo dopo attimo”, racconta Riccardo Zanotti, leader della band, in merito al brano.
La storia infinita dei Pinguini Tattici Nucleari: testo
Ecco il testo ufficiale de “La storia infinita” dei Pinguini Tattici Nucleari:
Ti ho scritto una lettera che sa cantare
Per tutti i giorni in cui vorrai dormire
Quattrocento colpi dentro al cuore
Corse sul mare come due pistole
Ma… ora non corro più
Non corro più
Cartoline erotiche nei bar
Vecchi che giocavano a briscola
Potevo leggerti nell’anima
Dietro le lenti nere dei Ray-Ban
Sì, dei tuoi Ray-Ban
Un tedesco suonava “Wonderwall” ad un falò
Di notte lui giocava a far l’artista
Mentre tu sorridevi e non guardavi, no
Mia dolce Venere di Insta
Perché sei stata l’estate migliore della mia vita, è la verità
Sembrava La Storia Infinita e forse era solo la felicità (Let’s go!)
E quanto siamo bravi a fingere
Di non provare sentimenti
E siam felici come Pasque, sì
Ma Pasque del 2020
E tu dicevi di amare la mia “s”
Invece ora chissà che cosa pensi
Esser felici dura il tempo di un ballo
Fra Dustin e Nancy
Un tedesco suonava “Wonderwall” ad un falò
Di notte lui giocava a fare l’artista
Mentre tu sorridevi e non guardavi, no
Mia dolce Venere di Insta
Perché sei stata l’estate migliore della mia vita, è la verità
Sembrava La Storia Infinita e forse era solo la felicità
(Woh-oh-oh-oh-oh)
Anima punk, occhi di Peter Pan
(Woh-oh-oh woh-oh)
Una poesia dentro al cesso di un bar
(Woh-oh-oh-oh-oh)
Una canzone che non finirà
(Woh-oh-oh-oh-oh)
Aspetta, aspetta, aspetta, com’è che fa?
Un tedesco suonava “Wonderwall” ad un falò
Col testo scritto sopra al fazzoletto
E siamo solo mostri con una grande paura
Di trovare un bambino sotto al letto
Tu, arrossivi ma senza un perché
Comoda dentro ad un cliché
Ti innamoravi e non di me
O forse sì
Ho perso i miei denti da latte
Perché son diventato grande
Ti ho usata come una risposta
Ma eri milioni di domande
E na na na na na