Le nuove indicazioni nazionali per il primo ciclo di istruzione portano con sé importanti novità per la scuola italiana. Durante una recente audizione parlamentare, sono emersi significativi chiarimenti riguardo all’introduzione del latino nei curricula della scuola secondaria di primo grado.
La professoressa Loredana Perla, coordinatrice della Commissione per la Revisione delle Indicazioni Nazionali, ha illustrato i dettagli di questa proposta che mira a potenziare l’educazione linguistica degli studenti.
Domanda e curiosità sulla proposta
Durante l’audizione parlamentare, la senatrice Barbara Floridia ha manifestato interesse verso l’introduzione del latino nelle scuole secondarie di primo grado. In quanto docente di latino nella scuola secondaria di secondo grado, Floridia ha evidenziato come numerosi istituti scolastici abbiano già intrapreso iniziative in questa direzione, sfruttando l’autonomia scolastica.
Tali attività, particolarmente diffuse nelle classi seconde e terze, sono state sviluppate principalmente per supportare gli studenti nell’orientamento verso percorsi formativi come il liceo classico o scientifico, dove la conoscenza del latino rappresenta un importante prerequisito.
La risposta della Prof.ssa Loredana Perla
Durante l’audizione parlamentare, la professoressa Perla ha riconosciuto che alcune scuole già includono il latino nelle proprie attività didattiche. La proposta attuale punta a rendere il latino una materia curricolare ufficiale, con valutazioni formali e affidata a docenti specializzati.
L’obiettivo principale è utilizzare questa lingua come strumento per potenziare l’educazione linguistica, facilitando l’apprendimento dell’italiano e sviluppando il pensiero speculativo degli studenti. La Perla ha sottolineato come questo approccio contribuisca a una formazione più completa, fornendo competenze linguistiche di base essenziali.
Metodologie didattiche e inclusione culturale
Un aspetto particolarmente interessante evidenziato dalla professoressa Perla durante l’audizione riguarda il potenziale inclusivo dell’insegnamento del latino. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’introduzione di questa materia può favorire l’integrazione degli studenti provenienti da background culturali diversi, rappresentando un terreno comune di apprendimento.
La docente universitaria ha sfidato il preconcetto secondo cui gli alunni svantaggiati o di origine straniera non sarebbero in grado di affrontare concetti complessi, sottolineando come la ricerca psicopedagogica dimostri l’esatto contrario. La scuola può e deve offrire a tutti gli studenti l’opportunità di sviluppare un pensiero articolato e complesso, indipendentemente dalla loro provenienza.
Importanza della grammatica e varietà dei testi
Nel corso dell’audizione parlamentare, un ulteriore punto di dibattito ha riguardato il valore della grammatica nell’insegnamento linguistico. La professoressa Perla ha confermato quanto sia cruciale non limitare lo studio a pochi brani selezionati, ma offrire invece una ricca varietà di testi per consolidare le competenze linguistiche.
Il programma di italiano attuale già propone un’ampia gamma di materiali didattici, e l’introduzione del latino come materia curricolare rappresenterebbe un complemento significativo a questo approccio. Gli studenti potrebbero beneficiare di strumenti linguistici supplementari per comprendere più approfonditamente la struttura dell’italiano, creando connessioni etimologiche e morfologiche tra le due lingue.