Oggi Google dedica il suo Doodle a Laura Bassi, grande donna del passato. Ma chi è, che cosa ha fatto e qual è il contributo che ha dato alla società? Vi anticipiamo solo che la sua influenza nel campo della fisica italiana e la sua lunga e ricca carriera hanno costituito una sorta di apripista per molte accademiche venute dopo, alle quali si sono potuti spalancare, così, nuovi fecondi orizzonti.
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Chi è Laura Bassi, la prima insegnante universitaria
Laura Maria Caterina Bassi Veratti è stata una fisica ed accademica italiana. Nata a Bologna il 29 ottobre 1711, fu la prima donna al mondo ad insegnare all’università o, meglio, ad ottenere una cattedra universitaria. Bambina prodigio, quando aveva 13 anni Gaetano Tacconi, medico della famiglia Bassi e professore di medicina e filosofia all’Università di Bologna, si fece carico della sua formazione. Qualche anno dopo, lo stesso, mostrò i progressi della ragazza ai filosofi dell’università, i quali rimasero molto colpiti. Lo stesso cardinale Prospero Lambertini (futuro papa), la incoraggiò a proseguire la carriera accademica. Si sparse in poco tempo, così, la voce dell’intelligenza della Bassi, che fu successivamente ammessa all’Accademia delle Scienze di Bologna (fu la prima donna).
Quando la Bassi si laureò, la città di Bologna festeggiò i suoi successi con tanto di celebrazioni pubbliche in suo onore. Grazie alle sue tesi riguardanti le proprietà dell’acqua, ottenne un posto onorario all’università come professoressa di fisica. Fu una delle prime sostenitrici della fisica newtoniana. Nel 1745 fu scelta per entrare a far parte di un gruppo d’élite di accademici noto come “Benedettini” fondato dal cardinale Prospero Lambertini, divenuto Papa Benedetto XIV. Il gruppo fu incaricato della promozione della fisica teorica e di altre scienze.
La cattedra di fisica
All’età di 65 anni Bassi fu nominata professore di fisica sperimentale presso l’Istituto di Scienze di Bologna. Morì 2 anni dopo. Dalle importanti doti intellettuali, la donna si occupò principalmente di fisica sebbene scrisse articoli su una serie di altri argomenti scientifici, tra i quali la matematica. Stranamente, invece, non scrisse mai un articolo riguardante l’elettricità, sulla quale si concentrò gran parte dei suoi lavori sperimentali.
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