Il Ministero dell’Università e della Ricerca si prepara a presentare, al Gruppo di programmazione per i Corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, una proposta che potrebbe apportare una significativa modifica all’accesso agli studi medici in Italia. Con un totale di 19.944 posti disponibili, l’iniziativa supera di gran lunga la richiesta iniziale avanzata dalla Conferenza Stato-Regioni su parere del Ministero della Salute, che ammontava a 18.133 posti. Ma a cosa è dovuta tale richiesta, e quando entrerà in atto?
Il MUR propone oltre 19.000 posti per la Laurea in Medicina e Chirurgia
La decisione del MUR di incrementare il numero di posti per gli studenti si basa sull’analisi del fabbisogno di nuovi medici, come emerso dal Gruppo di esperti istituito dalla Ministra Anna Maria Bernini. Questo aumento – che, se dovesse diventare realtà, sarebbe di oltre 4.000 posti rispetto allo scorso anno accademico – risponde alla crescente domanda di istruzione medica della quale il nostro Paese ha attualmente bisogno. E che il Governo sta cercando attualmente di fare il possibile per colmare.
Per quanto riguarda la suddivisione dei nuovi posti tra le varie Università italiane, questa sarà stabilita da uno specifico decreto ministeriale: in sostanza, si cercherà di garantire un equilibrato accesso alle opportunità di studio per gli aspiranti studenti in tutto il paese. Quali sarebbero le differenze, in cifre?
Nell’anno accademico 2022-2023, i posti complessivi erano pari a 15.876, di cui 14.740 per i Paesi dell’Unione Europea in lingua italiana e inglese e 1.136 per gli studenti provenienti dai Paesi extra-UE. L’anno prossimo, potrebbero invece essere così ripartiti: i posti complessivi dovrebbero essere 19.944 di cui 17.942 per i Paesi dell’Unione Europea in lingua italiana e inglese e 2.002 per gli studenti provenienti dai Paesi extra-UE.
La preoccupante carenza di medici in Italia
L’iniziativa del MUR si è resa necessaria per contrastare i preoccupanti effetti della carenza di personale medico in Italia. Secondo i dati di Anaao Assomed, sindacato di medici e dirigenti sanitari italiani, ogni giorno negli ospedali della nostra penisola si licenziano dieci medici (contro i 7 del 2022). Questo dato era cresciuto durante e dopo la pandemia, ma adesso sembra essere diventato inarrestabile.
Ad oggi esiste una carenza di circa 15.000 medici e dirigenti sanitari, un deficit in tutte le Regioni italiane che è stato inasprito dal periodo del Covid che ha portato ad un abuso delle esternalizzazioni (in capo a cooperative che forniscono i cosiddetti “gettonisti“, che guadagnano molto di più dei dipendenti, lavorando meno ore) causando una destrutturazione della professione medica, già peraltro in crisi. E’ proprio questa tendenza che, aumentando il numero di posti nei Corsi di Laurea in medicina e chirurgia, si cerca di fermare.
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