Quando si sostiene un concorso pubblico, a maggior ragione se si tratta di un concorso destinato ad aspiranti insegnanti e per questo riguardante il settore scolastico, ci si aspetta che sia esente da errori. Insomma, così come ha dichiarato un docente partecipante, “Il minimo sindacale è che il Ministero ci metta impegno e serietà”. Ma, a quanto pare, non sempre è così, e difatti sono giunte numerose segnalazioni riguardo errori presenti all’interno delle prove. Ed è subito polemica.
Concorsi scuola, errori nei test
Secondo alcune testimonianze, candidati che hanno risposto correttamente alle domande in fase di concorso sono stati bocciati. Altri che invece hanno fornito risposte errate sono stati promossi perché, evidentemente, il sistema le ha considerate esatte. Insomma, un risultato tutt’altro che attendibile, ma anche poco meritocratico dato che, così facendo, docenti poco meritevoli hanno sorpassato colleghi più preparati. Che sicuramente avrebbero meritato maggiormente di poter superare i test.
Si tratta di un episodio che può scoraggiare insegnanti con una buona preparazione alle spalle che magari tentano da anni di diventare professori di ruolo e la cui unica possibilità di esaudire tale desiderio è proprio questa. Anche perché, ricordiamolo, sostenere un concorso pubblico per titoli ed esami è una cosa seria. Si tratta di un percorso che richiede sforzi, sacrifici e che, per molti uomini e donne, potrebbe rappresentare un punto di svolta della propria vita.
Concorsi scuola, rischio ricorsi
Ovviamente, chi ha sostenuto le prove in tali condizioni non si ritiene soddisfatto: secondo la Flc Cgil potrebbe quindi scaturire una lunga serie di ricorsi. Così come il sindacato ha fatto sapere al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, tra i punti principali del malcontento da parte dei candidati ci sarebbero i quesiti errati e/o formulati in maniera ambigua, l’alto tasso di bocciatura verificatosi a seguito delle prove e la mancata pubblicazione dei quesiti nelle prove svolte fino ad oggi.
La Flc Cgil ha sottolineato come sia «interesse della stessa amministrazione evitare il ricorso al contenzioso e, una volta esperite le opportune verifiche sui contenuti dei quiz, assumere le conseguenti decisioni tese a tutelare i candidati penalizzati». La Cisl, invece, ha diffidato il ministero a seguito di numerose segnalazioni che non hanno ricevuto risposta. Il sindacato si riserva di agire in giudizio per tutelare i suoi associati ingiustamente danneggiati. C’è da precisare come il ministero, di fatto, abbia finora ammesso la presenza di soli due errori all’interno delle prove del concorso.
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