Nella sua analisi delle ambizioni professionali degli italiani, Adecco ha messo il punto su quelle che sono le aspirazioni di carriera e stipendio nel nostro Paese. I risultati di questa ricerca hanno permesso di stilare una classifica dei mestieri più ambiti, mettendo in evidenza anche quelle che sono le preferenze regionali, da Nord a Sud. Cosa è emerso da questo studio? Lo approfondiamo di seguito, ma vi anticipiamo che potreste rimanere alquanto stupiti.
Quali sono i lavori dei sogni degli italiani
In particolare, emerge con forza la figura del medico, che occupa il primo posto della lista in ben 13 delle 20 regioni prese in considerazione. Tale professione si afferma come la più desiderata a livello nazionale, coprendo un territorio che va dalla Lombardia alla Sicilia, passando attraverso regioni come Emilia-Romagna, Sardegna e Marche. Del resto, i dati rivelati riflettono un trend in costante crescita nell’interesse verso le professioni sanitarie nell’arco dell’ultimo decennio. In particolare, l’attenzione si è concentrata in modo significativo sulle carriere mediche, comprese quelle dell’infermiere.
Ma non in tutta l’Italia va così: secondo gli ultimi dati, la professione dell’insegnante sta guadagnando terreno in regioni come la Calabria e il Veneto, superando occupazioni come quella del modello o dell’avvocato, che avevano detenuto la supremazia tra il 2012 e il 2013. Altro scenario in Piemonte e nel Trentino Alto-Adige, dove un’altra professione sta emergendo con forza: si tratta di quella del notaio. Negli ultimi dieci anni, questa professione ha registrato un impressionante aumento dell’interesse nazionale del 116%. L’inversione di tendenza sarebbe da riscontrare nell’incertezza che gira intorno alla carriera di chi lavora nel settore del giornalismo o della pratica legale costellata da una competizione sempre più accesa. Aspetto, questo, che ha spinto molti giovani a cercare percorsi più stabili e gratificanti.
I settori in crescita e quelli in discesa
Il settore sanitario e del benessere è in crescita grazie alle professioni che hanno svolto un ruolo cruciale durante la pandemia. L’interesse per la medicina è cresciuto del +85%, per gli infermieri del +39%. Boom per lo psicologo (+148%) e il nutrizionista (+349%). Al contrario, l’interesse per il personal trainer è sceso del -5%. Seconso lo studio Adecco, quella del medico è la figura più ambita in Italia grazie (anche) al salario competitivo.
Nonostante il timore sull’impatto della tecnologia sulle figure umanistiche, anche in questo settore l’interesse rimane alto. L’innovazione sta spingendo sempre più imprese a cercare profili umanistici con competenze digitali. Si è registrato un aumento dell’interesse da parte di chi vuole intraprendere una carriera nella diffusione del sapere e nella narrazione. In quanto all’insegnamento, sebbene gli stipendi italiani sia poco competitivi (si piazzano al 31° posto a livello globale), questo settore vede un aumento del +123% dell’interesse rispetto a 10 anni fa. Le aspirazioni, di fatto, non sono sempre legate al reddito.
In calo, invece, la figura dell’archeologo (-51%) e quella del giornalista (-9%), forse a causa della crisi di tali settori, che ne limita le opportunità. In discesa anche la figura dell’avvocato, che rispetto a 10 anni fa, ha registrato un calo del 28% nell’interesse verso questa professione. Chiudiamo con il settore dello spettacolo: l’interesse nel campo del canto è sceso del 50%, mentre quello nei confronti degli Youtuber è diminuito del 13%. Al contrario, la carriera di influencer è in rapida crescita, con un incremento del 505%. Interessante, specie se pensiamo come tale professione fosse agli albori nel 2013.
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