Lavoro in nero: quello che dovete sapere
Oggi vi vogliamo parlare di lavoro in nero, scoprire quali sono tutti gli svantaggi e i rischi legali che si corrono. Innanzitutto chiariamo bene di cosa stiamo parlando; cos’è il lavoro in nero? Si tratta di tutte le prestazioni lavorative per le quali non viene siglato un contratto a livello legale tra il datore e il dipendente. Purtoppo si sente parlare troppo spesso di lavoro in nero e questo accade in quanto i datori di lavoro cercano di fare i fubbi in quanto, non dichiarando per vie legali le assunzioni di dipendenti, pagano meno imposte. Il problema è che se vengono scoperti, le sanzioni possono essere molto alte.
Lavoro in nero: gli svantaggi
Quando si parla di lavoro in nero, la maggior parte degli svantaggi li subisce il dipendente in quanto, come abbiamo accennato, lavora senza un contratto legale. Gli svantaggi sono:
- assenza di copertura sanitaria: se si lavora in nero non si ha diritto alla copertura sanitaria;
- mancato versamento di contributi: se si lavora in nero i contributi non vengono versati; la pensione o la disoccupazione dipendono dai versamenti effettuati;
- nessun diritto al sussidio: lavorare in nero non comporta alcun diritto di sussidio.
Lavoro in nero: i rischi legali
Come avrete potuto intuire, il lavoro in nero è illegalle e le sanzioni possono colpire sia il datore che il dipendente. Il Governo cerca di sradicare questa pratica scorretta applicando diverse sanzioni. Si rischiano sanzioni da 3 a 10mila euro. Se, inoltre, la persona sta percependo il sussidio di disoccupazione, la sanzione aumenta fino a 10 volte. Si tratta di un comportamento scorretto e affatto rispettoso nei confronti di chi davvero non ha un lavoro in quanto il lavoratore in nero riceve un compenso e potrebbe approfittare dei vantaggi riservati a un disoccupato, ad esempio prestazioni, aiuti, sussidi, senza averne diritto.
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