“Racconto un momento delicatissimo, quello tra i 13 e i 14 anni, che segna profondamente la crescita, perché è l’apertura di una finestra su una serie di cose. E volevo parlarne sottolineando la bellezza di vivere tutto senza bruciare le tappe”. Federico Moccia presenta la sua nuova creatura, “Amore 14”, trasposizione cinematografica di uno dei best-seller dell’autore più amato dai teenagers.
E finalmente Moccia, dopo aver parlato di liceali agli ultimi anni di scuola (“3 metri sopra il cielo”) e di ventenni (“Ho voglia di te”) punta il faro sui primissimi momenti dell’adolescenza: “E’ stata una sfida – ha detto Moccia – una giovane lettrice su un blog mi ha chiesto perché non parlassi mai di quell’età. Non mi paragono a Salinger, ma ho voluto fare una specie di Giovane Holden in chiave femminile, raccontando cosa queste ragazze stanno vivendo. Volevo infatti raccontare quell’età specifica che segna il passaggio all’età successiva, quella dove si inizia a prendere coscienza del proprio corpo, delle proprie sensazioni,e si inizia a viverle con una maggiore pienezza. Credo che Carolina rispecchi questo, ed insieme alle sue amiche ci regali uno spaccato giovanile variegato ma molto preciso”.
Moccia è fiero della protagonista scelta per la sua nuova opera: “In Veronica Olivier ho ritrovato quella freschezza e quella spontaneità proprie di una tredicenne, anche se lei è più grande”. Ma è l’avvenenza della bionda attrice a suscitare le prime critiche dei ragazzi che hanno avuto modo di assistere alla proiezione in anteprima della pellicola: “Io a 14 anni una bella e grande come Carolina non l’ho mai incontrata – dice il sedicenne Carlo riferendosi alla Olivier – Vi sembra una tredicenne?".
Per altri i temi trattati dall’autore, in particolar modo i primi approcci al sesso, non sono strettamente veritieri: "A 14 anni io davo bacetti, figurati se facevo riunioni con le mie amiche per parlare del punto G!” dice Chiara, anche lei sedicenne, riferendosi a una scena del film.
Riuscirà Moccia nell’ennesimo grande successo cinematografico? Non resta che attendere il 30 ottobre per capire se ci troviamo di fronte a un nuovo fenomeno culturale o al primo grande flop del “Re Mida” del mondo dei teenager.