#letroiedellamiascuola – L’hashtag #letroiedellamiascuola è da domenica scorsa tra i trending topics di Twitter. Questo significa che una marea di studenti invece di godersi una domenica di relax o di cercare di studiare per portare a casa il primo quadrimestre in modo dignitoso ha perso tempo in rete per cinguettare intorno alle "troie" della sua scuola. Tutto questo è molto triste, triste perchè i giudizi affrettati sono degli stupidi e degli ignoranti, triste perchè nel 2013 per offendere una ragazza si usa ancora la parola troia indipendemente dai suoi costumi sessuali, triste perchè Carolina è morta sola qualche giorno fa. E Carolina si è uccisa perchè vittima di cyberbullismo.
Chi sono le troie? – Chi sono poi queste troie che farebbero cinguettare tanto? Quelle che si truccano tanto, quelle hanno un ragazzo, quelle che si fanno le foto mezze nude e poi le postano su Facebook, e poi le alternative, quelle che chiamano tutti "amò", quelle che indossano pantaloni militari, e quelle che scrivono stati malinconici degni di un poeta. Insomma, queste troie le conoscete tutti, no? E poi arrivano i saggi, quelli dei tweet al vetriolo… quelli che ti fanno pensare: allora non sono hanno tutti e tutte il cervello frullato dai videogame? Scrivono: #letroiedellamiascuola se non vedi troie nella tua scuola, preoccupati: potresti essere tu stessa – #letroiedellamiascuola chiamano le altre troie della mia città troie.
E se capitasse a voi? Usate il cervello – Parlare di cyberbullismo è esagerato e fuori luogo. Quasi una moda. Ma di violenza gratuita e di etichette inutili è bisogna parlarne. Dare della "troia" a qualcuno è sbagliato, sempre! Basterebbe rifletterci un po' per capire che il quel vortice di accuse e insulti potreste caderci tutte, potrebbero caderci le vostre amiche e le vostre sorelle. Vi piacerebbe che qualcuno parlasse proprio di voi su twitter come delle "troie" della scuola magari solo perchè quel giorno avete esagerato con il blush….