“Leopardi. Il poeta dell’infinito”: arriva in TV un inedito ritratto del genio di Recanati - Studentville

“Leopardi. Il poeta dell’infinito”: arriva in TV un inedito ritratto del genio di Recanati

“Leopardi. Il poeta dell’infinito”: arriva in TV un inedito ritratto del genio di Recanati

Dopo le vacanze, Rai Uno propone due serate di intrattenimento dedicate a Giacomo Leopardi.

Il 7 e l’8 gennaio 2025 Rai Uno trasmetterà l’attesa miniserie “Leopardi. Il poeta dell’infinito” diretta da Sergio Rubini. Posticipata rispetto alla programmazione iniziale, che prevedeva la messa in onda a dicembre, la fiction rappresenta un omaggio audace e innovativo al celebre poeta italiano. Diversa dal film Il giovane favoloso di Mario Martone, questa trasposizione esplora aspetti inediti della vita e del pensiero di Giacomo Leopardi, privilegiando il suo lato umano e il suo genio, piuttosto che le sue fragilità fisiche.

Un racconto che inizia dalla fine

La narrazione di “Leopardi. Il poeta dell’infinito” parte dal momento della morte del poeta, nel giugno del 1837, durante l’epidemia di colera a Napoli. L’amico Antonio Ranieri, interpretato da Cristiano Caccamo, cerca di ottenere una degna sepoltura per Leopardi affrontando le resistenze del clero locale. Da qui, la storia si dipana a ritroso, raccontando l’infanzia e la giovinezza del poeta.

Rubini, a differenza di Martone, dedica particolare attenzione agli anni giovanili del Leopardi, mostrando un bambino vivace e pieno di curiosità. La figura del padre Monaldo è animata da un sincero affetto verso il figlio, mentre la madre Adelaide mantiene il suo atteggiamento severo. Tra i personaggi, spicca Pietro Giordani descritto con maggiore enfasi rispetto alla pellicola di Martone per sottolineare il ruolo cruciale che ebbe nell’emancipazione culturale del giovane poeta.

Un altro punto di divergenza rispetto al film del 2014 è il rapporto tra Leopardi e Teresa Fattorini, la “Silvia” delle sue poesie. Rubini si attiene fedelmente alle parole del poeta, evitando interpretazioni romantiche e focalizzandosi sul suo sguardo malinconico verso la giovane domestica osservata dalla finestra.

Un Leopardi inedito e rivoluzionario

La seconda parte della miniserie cambia prospettiva: Leopardi diventa spettatore della relazione tra Antonio Ranieri e Fanny Targioni Tozzetti, interpretata da Giusy Buscemi, figura centrale dei suoi tormenti amorosi. In questo frangente, Rubini esplora la dimensione emotiva e idealistica del poeta, ma anche la sua capacità di accettare le delusioni personali senza perdere la sua visione del mondo.

Diversamente dal ritratto cupo e pessimista spesso associato al poeta di Recanati, Rubini mostra un Leopardi capace di entusiasmo e coraggio. “Leopardi. Il poeta dell’infinito” si propone di colmare le lacune nella percezione collettiva, evidenziando il genio intellettuale, l’ironia e la modernità del pensiero leopardiano.

Cast stellare e dettagli tecnici

Nel ruolo del giovane protagonista troviamo Leonardo Maltese, che offre un’interpretazione intensa e sfaccettata, mentre Alessio Boni e Valentina Cervi vestono i panni dei genitori Monaldo e Adelaide; Alessandro Preziosi interpreta Don Carmine, una figura di saggezza e guida.

Il progetto si avvale di ambientazioni curate e dialoghi ispirati, nonostante alcune lievi incongruenze storiche. Il trailer della miniserie promette un’esperienza visiva coinvolgente, unendo l’immediatezza del mezzo televisivo a un racconto profondamente culturale, un’operazione che, come sottolineato da molti, rappresenta una scommessa: rendere accessibile un gigante della letteratura italiana a un pubblico ampio e diversificato.

Un omaggio moderno a un classico eterno

“Leopardi. Il poeta dell’infinito” non è solo una miniserie, ma un esperimento culturale. Si tratta di un invito a scoprire un Leopardi autentico, lontano dagli stereotipi del poeta malinconico e pessimista. Come affermava Natalino Sapegno, Leopardi è soprattutto la “storia di un’anima”, una figura complessa e affascinante che Sergio Rubini riesce a far emergere con sensibilità e originalità.

Il pubblico italiano avrà così l’opportunità di riscoprire il genio di Recanati grazie a una narrazione intima e toccante, capace di parlare al cuore e alla mente di ogni spettatore.

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