Lezioni di cucina a Scuola per combattere l'inflazione: la proposta choc della ministra francese - Studentville

Lezioni di cucina a Scuola per combattere l'inflazione: la proposta choc della ministra francese

La proposta educativa di Olivia Grégoire solleva aspre polemiche nella politica e nell’opinione pubblica d’oltralpe.
Lezioni di cucina a Scuola per combattere l'inflazione: la proposta choc della ministra francese

Una recente proposta di Olivia Grégoire, ministra delle Piccole e Medie Imprese, del Commercio e dell’Artigianato francese, ha scatenato aspre polemiche in tutta la Francia. Grégoire ha infatti suggerito di introdurre corsi di cucina nelle scuole come risposta all’aumento dei prezzi degli alimenti, suscitando reazioni accese e dibattiti intensi sia tra i politici che tra i cittadini.

Lotta all’inflazione attraverso la cucina

In un’intervista recente a Sud Ouest, la Ministra Grégoire ha proposto di includere corsi di cucina nei programmi scolastici per aiutare i cittadini a ridurre le spese alimentari. Un’affermazione dettata dal buon senso, che incoraggia l’uso di ingredienti grezzi e non elaborati e le ricette più tradizionali delle generazioni passate, contando che secondo i dati aggiornati ad agosto i prezzi degli alimenti contribuiscono in modo significativo all’11,2% di inflazione annuale in Francia.

Reazioni e critiche accese

La proposta ha generato fin da subito un acceso dibattito sia politico che pubblico. Olivier Faure, leader del Partito Socialista, ha espresso il suo dissenso sui social media dichiarando: “Non trovo più divertente questa situazione. Ogni settimana, uno di loro rivela il proprio subconscio: disprezzo sociale invece di ricerca di giustizia”. Jean-Luc Mélenchon, leader de La France Insoumise, invece, ha postato un commento ironico su X suggerendo: “Di fronte alla scarsità di acqua potabile, prendete lezioni di degustazione di vino!”. Anne Stambach, collega di Mélenchon, ha poi aggiunto: “Se le persone sono costrette a saltare i pasti, non è perché non sanno cucinare, ma perché non hanno nulla da cucinare!”.
Le critiche non sono mancate neanche dagli stessi francesi. Alcuni hanno risposto condividendo video ricette in cui non cucinavano nulla, mentre altri hanno proposto soluzioni alternative, come lezioni di equitazione contro l’aumento dei costi delle auto o corsi di camminata per sopperire ai prezzi elevati della benzina.

Inflazione e prezzi degli alimenti

Distogliendo un attimo l’attenzione dalla proposta della ministra, è importante riconoscere che in Francia il problema dell’aumento dei prezzi degli alimenti è ormai piuttosto grave. Secondo l’INSEE, l’istituto di statistica francese, ad agosto 2023 i prezzi dei piatti pronti sono aumentati del 12,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Il pesce surgelato ha registrato un aumento del 13,8%, mentre quello delle verdure surgelate supera il 21%, rendendo questi prodotti in certi casi addirittura più cari degli stessi ingredienti freschi. Sono dati importanti, che sottolineano il peso finanziario che i cibi trasformati possono rappresentare per le famiglie.

La persistenza della ministra e le aspettative del pubblico

Grégoire ha risposto alle critiche affermando: “È un peccato riassumere in poche parole un messaggio così ovvio. Preferire prodotti freschi a quelli trasformati fa bene sia alla salute che al portafoglio, specialmente in periodi di inflazione”. Che un messaggio dettato principalmente dal buon senso sia diventato il centro di accese critiche e polemiche è in parte dovuto anche al periodo di forte disuguaglianza sociale. Un periodo in cui l’opinione pubblica si aspettava soluzioni più pratiche e complete da parte dei funzionari governativi che di sicuro non cucinano a casa le ricette della nonna, anzi non si fanno mancare ristoranti e delivery anche in tempi così difficili.

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