Chissà cosa direbbero gli Esseni che, nel periodo tra il 150 a.C. e il 70 d.C., hanno scritto i famosi rotoli che oggi conosciamo come “manoscritti del Mar Morto”, nel sapere che che i loro scritti si possono leggere sul computer? Magari delle domande se le porrebbe anche il pastore che, nel 1947, cercava la sua capra che si era inerpicata in delle grotte e scoprì le giare contenenti questi rotoli mal messi. Da ieri, infatti, è possibile leggere i manoscritti del Mar Morto online.
Grazie infatti a un’iniziativa del Museo Israel di Gerusalemme (che conserva i manoscritti) e Google (che ha digitalizzato i testi) è possibile leggere on line alcuni rotoli. Il fotografo Ardon Bar-Hama ha fotograto i manoscritti ad altissima risoluzione, così che online si possono ingrandire e scoprire i più piccoli dettagli. Il progetto si chiama The Dead Sea Scrolls Digital Project e permette di leggere manoscritti che appartengono al periodo del “Secondo Tempio”, epoca in cui nasceva sia il cristianesimo e l’ebraismo rabbinico.
Vale la pena dare uno sguardo al sito e scorrere qualche rotolo: non fosse altro per apprezzare la qualità della realizzazione e riflettere sul fatto che, in fin dei conti, i libri non sono sempre stati così come li vediamo oggi. Se poi siete tra coloro che sostengono che i rotoli del Mar Morto contengono segreti che la chiesa non vorrebbe rendere noti, allora una visita è d’obbligo!
Via | Il Colophon