Nella notte tra il 4 e il 5 dicembre, circa dodici licei pubblici di Roma sono stati oggetto di occupazioni coordinate da parte degli studenti. Le scuole coinvolte includono il liceo Tasso, il Mamiani, il Vittoria Colonna, il Manara e il Morgagni, alcuni degli istituti più prestigiosi della Capitale. È stata un’occupazione studiata nei minimi dettagli, e coordinata in contemporanea fra le 2 e le 3 di notte, che ha incluso anche l’utilizzo di bombe carta per segnalare l’inizio delle occupazioni. A capo della protesta ci sarebbero diversi gruppi studenteschi romani.
Un’occupazione nel segno della protesta politica e della contestazione
Gli studenti nei giorni precedenti avevano già occupato altri istituti come il Ripetta e il Giorgio Wolff usando fumogeni rossi, manifesti e bandiere della Palestina. Hanno dichiarato di protestare non solo contro la gestione scolastica del governo Meloni ma anche contro decisioni politiche più ampie.
In una nota pubblicata dalla segreteria del liceo Morgagni: «Si comunica che questa notte il nostro liceo è stato occupato da un gruppo di studenti e di studentesse, che hanno consegnato un comunicato in cui specificano che quest’atto è da intendersi come un’azione di contestazione politica e non come una forma di protesta contro il Corpo dei Docenti, gli ATA e la Dirigente Scolastica. Del fatto sono state informate le autorità competenti. Le attività didattiche e amministrative sono, pertanto, sospese. Gli occupanti saranno ritenuti responsabili di eventuali danni a persone e/o cose».
Gli studenti pongono l’attenzione su tematiche che vanno oltre la sfera scolastica, inclusi l’appoggio alla causa palestinese e la richiesta di un maggiore sostegno alla lotta per l’emancipazione femminile.
Le reazioni dei presidi degli istituti coinvolti
I presidi delle scuole coinvolte hanno espresso disapprovazione per le occupazioni e hanno annunciato l’intenzione di presentare esposti-denuncia alle autorità competenti. La didattica è stata sospesa nelle scuole occupate, ma sono state confermate le uscite didattiche e le attività esterne, per quanto possibile.
Al liceo classico Tasso di Roma, il preside ha rilasciato un comunicato in cui si legge: ”Si comunica che chiunque entri nella scuola è di fatto occupante e il suo regolamento rientra nella fattispecie prevista dall’Istituto. La mia solidarietà a tutti quegli studenti a cui è stato negato il diritto allo studio e impedito di vivere la settimana dello studente, un’esperienza culturalmente significativa e democraticamente condivisa”.
I dirigenti scolastici prevedono denunce alle forze dell’ordine per risolvere rapidamente la situazione e ripristinare la normalità nelle scuole coinvolte. La protesta degli studenti, che si manifesta attraverso occupazioni e azioni coordinate, rimane una voce rilevante nel dibattito sulla gestione della scuola e sulle questioni politiche di attualità.
Il contesto di questa grande mobilitazione studentesca
Queste occupazioni si inseriscono in un contesto di mobilitazione studentesca a Roma, con numerosi istituti che hanno già sperimentato situazioni simili nei giorni precedenti. La protesta degli studenti va oltre le richieste specifiche riguardanti il settore scolastico, abbracciando temi più ampi e orientati politicamente.