La premier Giorgia Meloni ha proposto l’idea di introdurre un nuovo tipo di liceo, il “Liceo del Made in Italy“, che si concentrerebbe sull’istruzione degli studenti su argomenti relativi al mondo dell’industria e dell’imprenditoria italiana, in particolare quelli legati alla moda, all’arte e all’alimentazione. Il nuovo liceo sarebbe una variante del Liceo Economico-Sociale introdotto ai tempi della riforma Gelmini. Ma la proposta, come è facile prevedere, sta suscitando non poche polemiche, insieme a non pochi dubbi riguardo la sua effettiva utilità ai fini dell’occupazione dei giovani che dovessero diplomarvisi. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e quali sono i limiti che gli vengono riconosciuti.
Liceo del made in Italy
Sebbene nel biennio ci siano poche modifiche rispetto al Liceo Economico-Sociale, nel triennio tutte le ore di economia e diritto verrebbero orientate verso un approccio italiano e filo-italiano. Si concentrerebbero sulla gestione delle imprese del Made in Italy, sui modelli di business nell’industria della moda, dell’arte e dell’alimentazione, e sull’importanza del Made in Italy nei mercati internazionali. Tuttavia, come è stato anche evidenziato dall’articolo del Corriere della Sera che ne ha dato, tra gli altri, notizia, rimane da capire l’utilità di un percorso di studio così settoriale in un contesto di mercato sempre più globalizzato. Invece di una solida preparazione identitaria, il mercato richiede figure professionali dinamiche ed adattabili, in grado di confrontarsi in modo competitivo con un mondo sempre più globale. E ci si chiede se quelle che il liceo formerà saranno tali.
L’introduzione di un nuovo liceo necessita di un iter legislativo che richiede tempo, e considerato come le iscrizioni per l’anno scolastico avvengono solitamente a gennaio, sarebbe difficile introdurre il nuovo liceo già nel prossimo anno scolastico. Tuttavia, se il governo dovesse ritenere che la creazione di questo indirizzo sia di grande importanza e agisca di conseguenza accelerando l’approvazione e l’attuazione delle misure necessarie, potrebbe essere possibile avere le prime classi a partire dall’anno scolastico 2024-25 o, al più tardi, da quello successivo.
Liceo del made in Italy, cosa si studierà?
Secondo quanto emerso dal disegno di legge, le materie del primo biennio saranno quelle solite di un comune Liceo economico sociale. La differenza la farebbe il triennio, con l’introduzione di materie quali “modelli di business nelle industrie dei settori della moda, dell’arte e dell’alimentare”, “economia e gestione delle imprese del Made in Italy”,”Made in Italy e mercati internazionali”. Adesso non resta che capire se e quando diventerà realtà. Ricordiamo che Giorgia Meloni ne aveva già accennato in campagna elettorale. Ma l’idea è diventata più concreta con il deposito, il 25 gennaio scorso da parte di Fratelli d’Italia, del disegno di legge “Delega al Governo per l’istituzione del liceo del Made in Italy”.
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