E’ stato diffuso l’ultimo report di Education First riguardo l’indice di conoscenza dell’inglese che, forse non stupirà, ha mostrato come i giovani conoscano sempre meno la lingua. Fondata nel 1965, EF – lo si legge sul sito ufficiale – è un’associazione globale di aziende educative che condivide la missione di aprire il mondo attraverso l’istruzione, offrendo programmi linguistici, accademici, di scambio culturale e di viaggi educativi. Ed ha appena pubblicato l’edizione 2023 di quello che è il più ampio resoconto internazionale sulle competenze linguistiche di 2,2 milioni di persone non di madrelingua, in 113 Paesi e regioni. Vediamo cosa ne è emerso.
I giovani conoscono sempre meno l’inglese
Essenziale per comunicare su scala internazionale, facilitare lo studio, l’accesso a risorse online e opportunità lavorative, l’inglese è la lingua predominante in settori come tecnologia e scienza. La sua comprensione agevola la partecipazione a conferenze, letture e scambi culturali. In un mondo sempre più connesso, la padronanza dell’inglese amplifica le possibilità di apprendimento, crescita professionale e comprensione interculturale. Purtroppo, però, il quadro emerso dal report non è così incoraggiante.
Dai dati è venuto fuori che dal 2015 la competenza in inglese tra i giovani tra i 18-20 anni è in declino (con un decremento di 89 punti nell’indice globale). La pandemia ha accentuato questa tendenza: in Italia sono state registrate ulteriori diminuzioni proprio in questa fascia d’età. La nostra penisola si colloca attualmente alla 35esima posizione su 113 paesi, che condivide con Spagna e Moldovia.
L’indice globale attuale è pari a 493 punti, mentre fino al 2018 era cresciuto lentamente fino ad arrivare a 506. Nel 2020 era arrivato a 547, e nel 2022 a 548 punti. La drastica e brusca retrocessione si è registrata nel 2023 (-13). Secondo Kate Bell, autrice dello studio, l’indice di quest’anno fotografa un’illusoria stabilità globale, quando invece i progressi di alcuni Paesi sono stati compensati dal declino di altri.
La stessa ha aggiunto in merito:
“L’inglese è essenziale per condividere le prospettive e stimolare la comprensione e, in quanto lingua ponte, esso si trova in una posizione unica per connettere le persone attraverso i confini. Per questo, per la prima volta, quest’anno abbiamo esaminato le tendenze della conoscenza dell’inglese nel tempo e contiamo di continuare a farlo anche in futuro”.
Conoscenza dell’inglese, i risultati e le differenze
Dai dati è emerso, quindi, come la conoscenza dell’inglese da parte dei giovani continui a diminuire. Le nazioni che si collocano ai primi posti sotto questo aspetto sono l’India e l’Indonesia. Per quanto riguarda il divario di genere (che in realtà non è uniforme in quanto in alcune nazioni – 63 – non è emerso) la conoscenza della lingua sarebbe migliorata tra gli individui di sesso maschile (che avrebbero guadagnato +14 punti), e peggiorata tra quelli di sesso femminile (-19 punti).
Ma veniamo all’Italia, dove la regione nella quale la lingua si parla meglio è il Friuli-Venezia Giulia, mentre Padova è la città, seguita da Bergamo, Brescia, Verona e Bologna. Al decimo posto ci sarebbe Genova, preceduta da Milano, Torino, Venezia e Pisa. Sud non pervenuto, se non prima della 12esima posizione, che spetta a Palermo. Roma, invece, al 16esimo. Dopo i successi spazio anche ai demeriti: la regione nella quale l’inglese si parla peggio è la Calabria.
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